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MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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MESSAGGERO (Sezione: Politica Pag. ) |
Lunedì 9 Settembre 2002 |
di MARIO COFFARO Fa discutere la proposta del presidente Conso di bloccare l’iter della legge e i procedimenti in attesa del verdetto della Consulta «Stop a Cirami e processi», poli divisi
ROMA - Arrivano i primi importanti «sì» alla proposta del presidente emerito della Corte, Conso: sospendere l'iter della Cirami e i processi di Milano in attesa della sentenza della Consulta. Per il procuratore di Milano, D'Ambrosio: si potrebbe fare. Per i legali di Previti: i processi vanno sospesi. Il presidente della commissione giustizia Pecorella vede bene la sospensione, anche se il primo passo deve farlo Milano. Ma Donato Bruno, presidente della commissione Affari Costituzionali, l’altra commissione della Camera che deve esaminare il ddl Cirami, spegne gli entusiasmi definendo la proposta Conso un «sogno di una notte di mezza estate». Bruno riconosce al professor Conso di aver fatto, «un ragionamento di grande buon senso, ma onestamente non ne vedo al momento la percorribilità». Il «gentleman agreement», (l’accordo tra gentiluomini) «avrebbe potuto avere luogo qualora non ci fosse stato da parte di tutti una rincorsa al calendario delle udienze di Milano». Quanto al ddl Cirami, per Donato Bruno «è un testo emendabile, migliorabile, ma il presidente della Camera Casini ha dato un preciso calendario, frutto di una mediazione tra i capigruppo di Montecitorio, e che noi cercheremo di rispettare». Il ministro della Giustizia Roberto Castelli ha convocato per oggi una riunione con i responsabili dei partiti della maggioranza per concordare i prossimi appuntamenti in agenda per la riforma della Giustizia. Da Cernobbio, a proposito dei tempi di realizzazione per la riforma della giustizia, Castelli dice che il governo «è enormemente in anticipo rispetto ai tempi che avevamo dichiarato alla presentazione del programma». Ma il Guardasigilli rilancia il problema che le Camere sono «intasate, solo il mio ministero ha 12 provvedimenti pendenti in Parlamento tutti egualmente urgenti». A margine del Workshop Ambrosetti, Castelli ha commentato pure il prossimo girotondo dell’opposizione il 14 contro la riforma della giustizia: «I cittadini italiani sono 57 milioni, a Roma auguro loro di avere qualche decina di migliaia di persone, quindi fate voi i conti. Ciascuno ha diritto a manifestare liberamente noi manifesteremo a Venezia il 15». Nell’agenda del ministro Castelli le priorità sono quelle note: il disegno di legge sull’ordinamento giudiziario; la miniriforma della procedura fallimentare; il decreto legge sulle modifiche alla legge Pinto che contiene uno snellimento delle procedure di nomina dei giudici di pace e degli assistenti del Csm; il disegno di legge di riforma sulla giustizia minorile; la mini riforma della procedura civile; il disegno di legge contro la tratta degli esseri umani; una serie di ratifiche di trattati internazionali in materia di terrorismo e di assistenza giudiziaria; la cooperazione con il Tribunale internazionale per le violazioni del diritto umanitario in Ruanda; la soppressione del Tribunale superiore delle acque. Ma il Parlamento è intasato da un folto numero di disegni di legge di iniziativa di deputati e senatori, tra cui quello più urgente è appunto il ddl Cirami. Subito dopo si vorrebbe discutere del ddl Pittelli (sull’avviso di garanzia e la possibilità di impugnare la prima ordinanza del tribunale e la moltiplicazione dei motivi di astensione e ricusazione dei giudici). Mentre tutti, maggioranza e opposizione, si dicono concordi nel voler approvare «al più presto» la definitiva conversione in legge dell’articolo 41 bis che consente il carcere duro per i detenuti considerati pericolosi per reati di mafia e terrorismo. Alla riunione convocata da Castelli a Milano questa mattina all’Officina parteciperanno per Alleanza nazionale il senatore Luigi Bobbio, per Forza Italia Giuseppe Gargani, e per l’Udc Michele Vietti. Il vertice, «sarà utile per dare più incisività al coordinamento tra governo e Parlamento», dice Gargani. Mentre Bobbio avverte: «La posizione di An è quella espressa dal sottosegretario Mantovano d’accordo con Fini: dopo il ddl Cirami basta con riforme episodiche, occorre pensare a riforme organiche».
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