ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su Il Messaggero Veneto (Sezione: Pag. ) |
Martedì 25 Febbraio 2003 |
I treni delle armi in Friuli
TRIESTE. Gli Stati Uniti hanno chiesto al governo della Slovenia il via libera al passaggio di 20 treni carichi di mezzi militari blindati che dall'Italia dovrebbero raggiungere, via Trieste, la Turchia attraversando Slovenia, Ungheria, Romania e Bulgaria. Il tutto nell'ottica di un attacco all'Iraq. L'opzione slovena - lo scrive il quotidiano in lingua italiana “La voce del popolo” di Fiume - è stata presa in seria considerazione dal momento in cui l'Austria ha condizionato il passaggio dei mezzi Usa a una nuova risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Il presidente del consiglio sloveno, Anton Rop, ha detto che entro questa settimana sottoporrà al parlamento la risoluzione, in modo da avere un preciso mandato. Recentemente la Slovenia ha aderito alla Dichiarazione di Vilnius con la quale dieci paesi dell'Europa centro-orientale, candidati ad entrare nella Nato, hanno espresso appoggio alla linea Bush. A questo punto il passaggio dei convogli per la stazione di Aurisina appare sempre più probabile. «Forse questo è il segnale che per noi tutto sta funzionando, mentre loro sono in grande difficoltà». Lo ha rilevato Luca Casarini in merito al possibile transito lungo la Slovenia dei prossimi convogli ferroviari militari in partenza da Grisignano (Vicenza). Casarini ha detto di aver notizie «su una richiesta statunitense di permesso per poter transitare in Slovenia con 20 treni per recarsi in Turchia via terra». Il leader dei disobbedienti ha quindi accostato a queste informazioni le dichiarazioni fatte dal sottosegretario all'Interno Antonio Mantovano e al comandante italiano di Camp Darby sostenendo che sono diversi segni del fatto che «i disturbi e i blocchi ai convogli hanno fatto cambiare strategia agli americani».
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