ALFREDO MANTOVANO

SENATORE DELLA REPUBBLICA

 


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Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO
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Domenica 11 Giugno 2006

b.j

 

 Bioetica, la Margherita riapre il fronte con la Quercia

E si prepara a bocciare la proposta Mussi sulle staminali. Critiche alla Finocchiaro per il no al gruppo cattolico


 

ROMA - L’ipotesi di una aggregazione trasversale dei cattolici in Parlamento sui temi della bioetica, l’intergruppo che vede insieme esponenti del centrodestra e della Margherita, allarma i vertici dell’Ulivo. Il sospetto, niente affatto nascorsto, è che possa trattarsi di un possibile Cavallo di Troia della Cdl. Di qui l’appello che ieri, intervistata da Repubblica , Anna Finocchiaro ha rivolto ai colleghi.

«Chiedo a tutti di fermarci un attimo», dice la presidente dei senatori dell’Ulivo, «una moratoria, non un richiamo all'ordine, un richiamo alla responsabilità, perché nel momento in cui abbiamo dato vita ai gruppi unici dell'Ulivo ci siamo assunti la responsabilità di costruire un luogo e una identità comuni». Niente contro la «trasversalità», continua la senatrice ds, ma il confronto, sottolinea, è giusto avvenga innanzitutto all’interno della coalizione in cui si è stati eletti. Soprattutto in vista di giovedì prossimo, quando, prima della pronuncia dell’Europarlamento in merito alla ricerca sulle cellule staminali, il ministro Fabio Mussi interverrà in Senato proprio sulla posizione assunta dall'Italia. Un monito che la Margherita non ha affatto apprezzato. Anzi.

Dall’assemblea federale dei Dl, infatti, emerge una linea decisamente opposta. La posizione che Francesco Rutelli e i ministri hanno intenzione di rappresentare alla commissione di bioetica governativa guidata da Giuliano Amato è quella di un no fermo alla ricerca sulle cellule staminali embrionali avallata da Mussi in Europa. «In Italia non c'è alcuna questione cattolica e dobbiamo evitare che qualcuno pensi di farla nascere», avverte Rutelli, replicando indirettamente alla Finocchiaro. «Serve pluralismo culturale, e se la Margherita si divide sui temi etici questa è una prova della capacità di dare spazio alle istanze di tutti, della forza del partito in questo senso e vorremmo che questo ci fosse anche da parte degli altri». E Renzo Lusetti: «Concordo che si faccia un tavolo comune su questi temi nell'Ulivo», fa sapere alla Finocchiaro, «ma comunque ogni singolo parlamentare è libero di dialogare non con altri gruppi ma con singoli deputati e senatori».

Enzo Carra, ancora più perentorio, accusa la collega ds di «ragionare in modo centralistico». «È abbastanza sorprendente», osserva, «che dopo il silenzio su Mussi, dopo che non ha eccepito nulla sulla magniloquenza di Fassino sulle staminali, la Finocchiaro eccepisca sulla prosecuzione di un lavoro già iniziato nella scorsa legislatura sui temi della bioetica». Poche le voci nella Margherita di segno contrario. Franco Monaco, ad esempio. «La proposta di discutere nell'Ulivo prima di pensare all'intergruppo», per il parlamentare prodiano, «è una scommessa coerente con la decisione di dar vita ai gruppi parlamentari unitari dell'Ulivo a loro volta intesi come laboratorio e anticipazione del partito democratico».

Intanto già martedì prossimo il neonato intergruppo potrebbe ritrovarsi alle prese con un primo terreno di confronto. Il senatore di Forza Italia Gaetano Quagliariello chiederà che venga discussa la mozione presentata insieme ad Alfredo Mantovano, di An, in cui si domanda, in coerenza con la legge sulla fecondazione assistita, di confermare il sostegno alla Dichiarazione etica europea disdetta dal ministro Mussi.


    

 

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