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«L'impiego di minori nell'accattonaggio è un problema preoccupante, in continua espansione, a causa della crescente presenza di comunità rom sul territorio e di organizzazioni criminali albanesi e marocchine che sfruttano i bambini per i loro crimini. Ogni bambino arriva a guadagnare anche 100 euro al giorno», spiega Alfredo Mantovano, sottosegretario al ministero degli Interni, al convegno organizzato dall'Osservatorio sul lavoro minorile in Campidoglio che ha calcolato la presenza di oltre ottomila bambini in Italia, anche piccolissimi, mandati a mendicare.

In base ai dati presentati dal Viminale, dal 14 maggio 2002 al 31 gennaio di quest’anno sono state 823 le denunce e 760 le persone denunciate per impiego di minori nell'accattonaggio tra Lombardia (174), Lazio (103), Campania (79) e Veneto (53). La nazionalità prevalente è quella rumena. Lo sanno gli operatori delle strutture comunali, prima fra tutte il Centro per la lotta alla mendicità, patrocinato dall’Unicef. Un progetto unico nel suo genere, tanto che gli assessori delle altre città afflitte dalle stesse piaghe, hanno preso nota della struttura. In un anno sono stati 340 i minori entrati in contatto con il Centro, di cui 167 transitati direttamente. Da un mese è stato anche attivato un numero verde (800.900.904) cui i cittadini possono fare le loro segnalazioni (finora 380).

Il comune di Torino ha adottato un piano finalizzato al recupero scolastico di bambini rom. «Ai bambini viene insegnato l'italiano come seconda lingua», spiega Paola Pozzi, assessore ai servizi sociali. A Napoli sono stati creati e resi operativi vari interventi di sostegno al nucleo familiare e al recupero dei minori a rischio.