Staminali, scontro sulle mozioni anti-Mussi
La Cdl: no alla ricerca Ue. Mozione della Margherita, Unione divisa. Ma il voto slitterà
ROMA - Giovedì l’Europarlamento di Strasburgo vota sulla delicatissima questione della ricerca sulle cellule staminali embrionali. Ed è già scontro in Senato in vista di quell’appuntamento, alla luce del ritiro deciso dal ministro Mussi dell’adesione italiana alla dichiarazione etica europea con cui sei paesi membri avevano a suo tempo invitato ad opporsi al finanziamento in sede comunitaria su questa materia.
Forza Italia e An, infatti, hanno presentato una mozione per chiedere il ripristino della firma italiana. Analoga mozione è stata presentata pure dall’Udc. La notizia è che nelle ultime ore anche un gruppo di senatori della Margherita - il fronte cattolico di Palazzo Madama conta nomi che vanno dall’ex presidente delle Acli Luigi Bobba all’ex presidente del comitato Scienza e vita Paola Binetti fino all’ex direttore del Riformista Antonio Polito - ha messo a punto una mozione analoga. Obiettivo comune: ottenere una pronuncia del Parlamento nazionale che di fatto costringa il governo a ritornare sui propri passi in sede europea. Nel testo dei Dl infatti si ribadisce fiducia al ministro Mussi, ma contestualmente si riafferma anche la contrarietà alla ricerca sulle cellule staminali embrionali.
Dopo la costituzione dell’intergruppo dei parlamentari cattolici, che ha già suscitato l’allarme della sinistra e un appello a privilegiare il confronto interno allo schieramento in cui si è stati eletti della capogruppo Anna Finocchiaro, un nuovo strappo per l’Ulivo. Il fronte cattolico trasversale punta infatti a far mettere ai voti le mozioni prima di giovedì, cioè prima del dibattito a Strasburgo, e il forzista Gaetano Quagliariello ha annunciato che approfitterà della seduta dell’aula di domani (anniversario della vittoria referendaria), convocata per un decreto sui ministeri, per chiedere la calendarizzazione immediata della mozione di cui è primo fimatario insieme ad Alfredo Mantovano, di An. «Se fosse confermato il ritiro operato da Mussi della firma del nostro paese alla dichiarazione etica», sottolinea quest’ultimo, «i finanziamenti europei si indirizzerebbero anche alla ricerca sulle staminali embrionali, che fin’ora non ha prodotto alcun risultato terapeutico, e in tal modo verrebbero distratti dalla ricerca sulle staminali adulte, che invece ha prodotto risultati significativi, e che interessa tante aziende italiane. Sono certo che non ci saranno ostacoli a che la mozione presentata insieme con Quagliariello sia discussa e votata, data l'imminenza della decisione che il Parlamento europeo dovrà adottare».
Invece non sarà così. Al centrista Francesco D’Onofrio il presidente di Palazzo Madama, Francesco Marini, ha già risposto che le mozioni sono all’esame delle commissioni competenti e che arriveranno in aula solo quando queste avranno ultimato la discussione. Dunque di sicuro non entro giovedì, giorno in cui tra l’altro Mussi sarà in Senato per riferire proprio sulla dichiarazione etica. Per il momento la mina della trasversale cattolica è stata stoppata. Per il momento, però.
b.j.
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