ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO
(Sezione:   e   Pag.    )
Martedì 17 Settembre 2002



di ANTONIO DE FLORIO

Lo scontro nel Governo sulla Bossi-Fini. Conversione del decreto, oggi si riuniscono i capigruppo della maggioranza al Senato. Domani gli emendamenti

Pisanu: «Guerra ai negrieri con la Marina»
Maroni attacca industriali e centristi: nessuna nuova sanatoria, questa è l’ultima occasione


 


ROMA - Si litiga sui clandestini morti a Porto Empedocle, si accusa la legge "Bossi-Fini" e il governo che l’ha promossa di una politica sull’immigrazione assolutamente inadeguata. Da destra e da sinistra. Il primo a sparare a zero è il capogruppo della Lega alla Camera Alessandro Cè: «Quel che è accaduto serva da monito ai ministri dell’Interno e della Difesa...».

Il ministro Pisanu evita la polemica e risponde che la guerra ai negrieri che organizzano le carrette del mare «continua senza tregua» anche con l’impiego della Marina militare. E aggiunge: «Non a caso abbiamo ulteriormente intensificato in queste settimane la collaborazione con le autorità di polizia dei paesi interessati per cercare di bloccare alla partenza le imbarcazioni sospette. Nello stesso tempo sono proseguite e si sono rafforzate le attività bilaterali del Viminale, d'intesa con la Farnesina, con tutti i paesi di maggiore interesse sia per dare concreta e piena attuazione agli accordi già esistenti, sia per stabilirne di nuovi e più efficaci».

Livia Turco (Ds), coautrice della legge precedente alla "Bossi-Fini", invita l’esecutivo ad affrontare i problemi dell'immigrazione «in modo pacato, non mettendo da parte i sentimenti della pietà e del rispetto della dignità umana. È una tragedia che suona come monito a guardare in modo realistico ai problemi dell'immigrazione». E aggiunge: «Né navi, né fili spinati, né opzioni zero, nulla arresterà l'ondata di clandestini, se non una politica intelligente fatta di accordi bilaterali, di aiuti alla cooperazione, quella politica che avevamo iniziato a fare e che la Fini-Bossi interrompe. Riflettano, riflettano bene...». Lumia (Ds), ex presidente dell’Antimafia, è ancora più duro: «Fino ad ora non si è fatto niente contro le mafie che organizzano il traffico di esseri umani». E Francesco Rutelli, leader dell’Ulivo, parla di politica caotica sull’immigrazione dopo la legge Bossi-Fini.

Immediata è la replica di Sandro Bondi, portavoce di Forza Italia: «Le parole di Livia Turco e di Giuseppe Lumia sull'ennesima tragedia degli immigrati clandestini morti mentre cercavano di raggiungere le nostre coste sono vergognose. Stabilire un semplice rapporto fra la nuova legge sull'immigrazione e questo nuovo dramma della disperazione è una vera e propria ignominia. Questa vicenda dimostra ancora una volta come questa sinistra non abbia alcuno scrupolo a strumentalizzare ogni problema per rivolgere accuse senza fondamento al governo. Colpire le mafie che sfruttano la disperazione degli immigrati clandestini è proprio ciò che la nuova legge consente di fare in maniera più efficace che nel passato». E il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano argomenta: «Sono accaduti simili disastri anche in passato, con altri governi e quindi non mi sembra il caso di stabilire competizioni su questo fronte». Il presidente del Senato Marcello Pera allarga il discorso: «Al di là delle politiche sull'immigrazione bisogna subito fare qualcosa perché non si verifichino più tragedie come queste».

Ma sono comunque la "Bossi-Fini" e il decreto "Maroni", che prevedono anche la sanatoria di colf, badanti e operai, a tenere banco. Ieri contro i due provvedimenti si sono svolte manifestazioni a Treviso e Napoli. In Veneto, migliaia di persone - circa 10.000 secondo gli organizzatori (i centri sociali), circa 5.000 secondo le forze dell'ordine - hanno dato vita all’"Humanity Day". Numerosi gli slogan contro il sindaco leghista di Treviso Giancarlo Gentilini che ha proposto per gli extracomunitari di prendere «non solo le impronte delle dita, ma dei piedi e anche del naso se occorre». Al sindaco replica il ministro Carlo Giovanardi: «Chiedo scusa per questa battutaccia. Anche gli immigrati si saranno sicuramente accorti che gli italiani per fortuna non la pensano come Gentilini».

Il ministro leghista Roberto Maroni torna sul decreto di sanatoria per gli operai, di cui si occuperà oggi pomeriggio la conferenza dei capigruppo della maggioranza al Senato, convocata da Schifani (Fi). «Non c'è e non ci sarà nessuna sanatoria - dice Maroni - questo è l'ultimo provvedimento di regolarizzazione. Lo sappiano gli industriali, soprattutto quelli del Nordest che continuano a criticarci. Questa è l'ultima occasione per mettere in regola le nefandezze che loro hanno fatto assumendo immigrati irregolari».


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