ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO (Sezione: Pag. ) |
Mercoledì 19 Gennaio 2005 |
di ALESSIO PORCU CORSA CONTRO IL TEMPO
Il sindaco: «Non mi preoccupo, sono solo fenomeni isolati»
L’allarme lo aveva lanciato per primo: anni fa. E’ stato un ottimo profeta di sventura, Florindo Buffardi, presidente della Confcommercio di Cassino. «L’operazione della polizia conclusa con 18 arresti per le tangenti imposte alle imprese edili che lavoravano nel Cassinate è la conferma di quanto avevamo già annunciato da tempo: questo non è affatto un territorio tranquillo come sembra, è una zona ad alto rischio di infiltrazioni. Non vogliamo insegnare nulla alle forze dell’ordine, però se dessero un’occhiata ad alcune imprese campane scoprirebbero che sono sempre le stesse ad aggiudicarsi i lavori in zona».
L’ultimo segnale di allarme lo aveva dato il 22 dicembre scorso, quando il sottosegretario all’Interno a Alfredo Mantovano è venuto a Cassino «Ci sono troppe aperture e chiusure anomale di negozi in città, troppa gente che arriva dalla Campania e inaugura l’attività commerciale senza avere alle spalle alcuna forza economica per farlo; dopo poche settimane abbassano le saracinesche per sempre. Non so dire se è solo un’attività di riciclaggio ma certamente i sospetti ci sono. L’ho detto in presenza del sottosegretario all’Interno e lo confermo adesso, anche se all’epoca sia il prefetto che i vertici delle forze dell’ordine si urtarono». Le tangenti imposte alle imprese arrivate dalla Campania non lo sorprendono, le voci di acquisti imposti ai negozianti invece si. «Non mi risultano nel modo più assoluto né tangenti né imposizioni di acquisti da determinati fornitori, nessuno ha mai né denunciato né solo vociferato una cosa simile a Cassino e nemmeno nei Comuni vicini. Le tangenti alle imprese? Lo sappiamo da anni: i clan si sono messi d’accordo già da tempo, ognuno taglieggia le ditte del proprio territorio anche quando si spostano fuori dal casertano e vengono a Cassino». La paura comunque resta tanta. «Noi commercianti siamo preoccupati perché il taglieggiamento delle imprese può essere solo un primo passo. Da questa realtà a quella delle tangenti imposte anche ai negozianti della città, il passo potrebbe non essere molto lungo. Noi confermiamo la nostra collaborazione: qualsiasi sospetto, qualsiasi indizio, lo segnaleremo. Anche perchè è questa la nostra unica speranza di salvezza». Non è molto allarmato il sindaco di Cassino, Bruno Scittarelli. «Il risultato di questa operazione conferma che non si sta abbassando la guardia, non creerei allarmismo: è un fenomeno specifico, isolato al settore dell’edilizia e delle imprese casertane venute a compiere lavori in zona. Nessuna delle nostre ditte è stata toccata, si tratta di un fenomeno importato. A me non risultano commercianti cassinati che siano stati avvisati dai clan o taglieggiati». La presenza della camorra a Cassino, per il primo cittadino si tratta solo di una possibilità che, oltretutto, per il momento è ancora lontana. «Infatti, le indagini hanno dimostrato come al momento non ci sia nessun clan insediato nelle nostre zone, sotto questo aspetto possiamo ritenerci fortunati. Ma soprattutto non mi allarmerei più di tanto perché le forze dell’ordine hanno dimostrato di avere sotto controllo la situazione. E’ importante che anche i cittadini abbiano la stessa fiducia e collaborino con gli investigatori, segnalando ogni situazione anomala ed ogni personaggio o situazione sospetta che dovesse presentarsi nella loro attività commerciale».
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