ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO Martedì 19 febbraio 2002



Immigrati, il Ddl

 

Maggioranza divisa sulle colf Oggi la riforma in Senato


 

ROMA - La maggioranza si presenta ancora divisa sulla legge sull'immigrazione: alla vigilia dell'inizio della discussione in aula del Senato (oggi alle 16,30), Lega Nord da un lato e centristi dall'altro restano su posizioni distanti e difficilmente conciliabili. La Lega insiste sul pugno di ferro e dice no alla sanatoria per le colf, mentre l'Udc vuole allargare le maglie del provvedimento e regolarizzare anche i minorenni che si trovano negli istituti di accoglienza.

Il centrosinistra si presenta all'appuntamento dell'aula pronto a dare battaglia con la stessa determinazione di cui ha dato prova in commissione: gli emendamenti presentati sono oltre mille e la speranza è quella di rompere il fronte del centrodestra, facendo leva sulle differenze tra centristi e Lega Nord. Differenze che non sono ancora composte: i senatori della Lega nord non vogliono sentir parlare di sanatoria delle colf, nonostante il limite a una collaboratrice familiare a famiglia contenuto nell'emendamento del governo presentato venerdì scorso. «Noi - spiega il capogruppo leghista Francesco Moro - siamo favorevoli a regolarizzare le badanti, cioè chi assiste malati, anziani o handicappati; ma per le colf, se non ci sono regole più che stringenti, diciamo no, perchè c'è il rischio che con le maglie troppe larghe vengano regolarizzate anche prostitute e criminali. Vedremo l'emendamento del governo, ma se si parla di una colf a famiglia non credo che ci siamo».

All'opposizione non piace l'emendamento del governo, che dà alle navi della Marina militare il compito di respingere anche con il fuoco le imbarcazioni di clandestini. Un aumento della quota di immigrati per le regioni meridionali viene auspicato dal sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano. «Spero - ha detto - che, come si è passati da una quota complessiva nazionale di 13.000 immigrati stagionali a 33.000 in virtù di una serie di sollecitazioni che sono giunte, ci possa essere un ripensamento anche per le regioni meridionali».

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