ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO (Sezione: Pag. ) |
Domenica, 1 maggio 2005 |
Le condizioni di An: niente annessioni, meglio la federazione
ROMA - «Federazione del centrodestra? Sì, ma no a semplici some di partiti o annessioni». È quanto sostengono in una nota congiunta quattro esponenti di An: il ministro Mario Landolfi, il sottosegretario dell'Interno Alfredo Mantovano, e i deputati Andrea Ronchi e Gennaro Malgeri, intervenendo nel dibattito sul partito unico del centrodestra. «La leadership - sostengono inoltre i quattro esponenti di An - non è un problema. Il progetto di una federazione che racchiuda tutte le forze di centrodestra del paese passa per forza dalla base. Dovrà esserci un grande confronto costituente tra i partiti della Casa della libertà che non potrà prescindere da un progetto basato su concetti politici, sociali e culturali in grado di disegnare il profilo di un bipolarismo finalmente compiuto. Nessuno nella Cdl resterà alla porta, perchè le forze coinvolte rappresentano ancora la maggioranza degli italiani: non si parla di chi resta fuori, ma al massimo di chi ci entrerà». «Il nuovo Polo - concludono - comprenderà insomma tutte le forze non di sinistra e farà dei valori tradizionali, della cultura, del rinnovamento economico, delle tematiche sociali più problematiche, la propria bandiera». La Russa: «Al partito unico preferisco la federazione. Non ci piacciono cori a una voce sola». Frena sul partito unico l’Udc. Nella rivista «Formiche»: «Bene il partito unico, ma serve una fase intermedia». Ciò perchè si eviti che il partito unico diventi un partito neo-con all’americana, come forse vorrebbe Berlusconi. Per l’Udc deve invece diventare un partito popolare alla europea.
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