ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO (Sezione: Pag. ) |
Martedì 1 Giugno 2004 |
di ANTONIO DE FLORIO La visita del presidente Usa e le manifestazioni per la pace: decise le misure di sicurezza per garantire l’ordine pubblico Bush a Roma, schierati 10 mila agenti
ROMA - Più di diecimila uomini in divisa saranno presenti a Roma per la parata di domani e per la visita di Bush giovedì e venerdì. I voli saranno limitati nell’area in cui si muoverà il presidente americano mentre caccia e elicotteri antimissili vigileranno sui cieli della capitale. Piazza Venezia non sarà zona rossa e i pacifisti potranno attraversarla con il loro corteo. Sono questi i punti principali del piano elaborato ieri al Viminale durante il Comitato nazionale dell’ordine e della sicurezza pubblica. Il comitato, sulla base della relazione svolta dal capo della Polizia Gianni De Gennaro, ha approvato le misure di carattere preventivo già disposte e, per lo svolgimento delle attività previste dal piano di sicurezza, «ha deciso l'impiego di un ulteriore contingente delle forze di polizia - è scritto in una nota - che si aggiungerà alle forze ordinariamente disponibili nella capitale. Come in altre circostanze, sono state inoltre decise appropriate limitazioni per il sorvolo dello spazio aereo della città di Roma». In poco meno di tre ore si è discusso su quale dovesse essere il contributo di ciascuna forza dell’ordine per i quattro giorni più blindati dalla capitale. Dinanzi alla minaccia di attentati da parte dei terroristi islamici e con l’arrivo a Roma del presidente Bush, il bersaglio numero uno dei fondamentalisti, ci si è sforzati di non sguarnire troppo gli altri obiettivi disseminati in tutt’Italia. Da qui il via libero alla proroga fino alla fine dell’anno della missione ”Domino” con la quale vengono impiegati quattromila uomini delle forze armate per vigilare porti, aeroporti, dighe e centrali elettriche. Uno dei punti più delicati è stata la decisione se concedere o meno, venerdì pomeriggio, il passaggio da piazza Venezia al corteo dei pacifisiti. È passata la linea del prefetto di Roma, Achille Serra, di non creare zone rosse, come era successo a Genova, e di «non fornire pretesti ai violenti». Il corteo del presidente Bush, che quasi sicuramente si muoverà in auto, in quelle ore sarà ben lontano dall’Altare della Patria. L’unico problema potrebbe essere costituito dalle tribune realizzate con i tubi innocenti su via dei Fori imperiali per la parata del 2 giugno. Ma i militari si sono impegnati a smontare tutte le strutture metalliche in non più di 24 ore. Il capo della Polizia De Gennaro avrebbe fatto riferimento a due-trecento violenti, intenzionati a creare disordini, in partenza per Roma. Gli investigatori tengono sotto controllo in particolare gruppi di estremisti in arrivo da Torino e dal Nord-est. Il timore è quello di microattentati che potrebbero essere compiuti, durante il corteo, in diverse zone della città. Gli estremisti potrebbero poi rientrare nel tragitto della manifestazione e confondersi con i manifestanti pacifisti. Obiettivo: simboli americani come Mc Donald's e Blockbaster, ma anche istituti di credito e bancomat. Alla riunione, presieduta dal ministro Giuseppe Pisanu, hanno partecipato il sottosegretario Alfredo Mantovano, i comandanti generali dei carabinieri e della guardia di finanza, il responsabile del Comando operativo interforze (Coi) del ministero della Difesa, i direttori del Sismi, del Sisde e del Cesis, il responsabile dell’amministrazione penitenziaria e della Guardia forestale, un rappresentante dell’Aeronautica, il prefetto e il questore di Roma. Oggi il Comitato provinciale della capitale definirà i dettagli del piano di sicurezza.
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