ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO
(Sezione:     Pag.     )
Venerdì 21 Marzo 2003

di MASSIMO MARTINELLI

 

Berlusconi: manifestazioni negative. Ma poi frena

Giro di vite del Viminale per i blocchi ai treni. Misure speciali per Gran Sasso e Telespazio


 

ROMA - Il premier Berlusconi ripete che «non ci sono segnali che possano far prevedere attentati nel nostro paese». Ma intanto il Viminale ha praticamente blindato l’Italia. A ventiquattr’ore dall’inizio del nuovo conflitto in Iraq, i nostri servizi segreti e l'antiterrorismo confermano l’ottimismo della vigilia sul basso rischio di ritorsioni islamiche in Italia. E fanno comunque sapere di avere la coscienza a posto sulla prevenzione: «Abbiamo fatto tutto quello che era umanamente possibile fare per evitare ogni tipo di attentato», dice un alto funzionario dell’Antiterrorismo.

Nella mattinata di ieri, la tensione era salita alle stelle dopo una battuta del premier Berlusconi a proposito delle manifestazioni pacifiste che dalla scorsa notte si sono svolte quasi ininterrottamente in molte città d’Italia: «Da queste manifestazioni mi aspetto solo cose negative», aveva detto il capo del governo rispondendo ad una domanda che gli era stata posta al volo, mentre scendeva dalla macchina. Ma la dichiarazione, che aveva immediatamente provocato dure prese di posizione, è stata rettificata nel giro di poche ore: «Avevo frainteso - a detto il premier da Bruxelles - pensavo che mi domandassero a cosa portavano le manifestazioni dell’Opposizione. Riconosco invece la buona fede di chi manifesta per la pace; sono la dimostrazione di una volontà di pace verso la quale va il massimo rispetto da parte di tutti». Intanto, al Viminale, il grande piano della sicurezza è stato messo a punto ieri sera. Il ministro Pisanu ha presieduto il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, durante il quale ha verificato con i vertici delle forze dell’ordine e dei servizi segreti la validità dei piani già predisposti da giorni in previsione dell'allarme guerra. Alcune considerazioni sono state poi elaborate a proposito dei quattromila soldati che affiancheranno polizia e carabinieri nella sorveglianza degli obiettivi sensibili.

E sono state messe a punto anche una serie di direttive sui sistemi di indagine e di infiltrazione sugli ambienti islamici dai quali gli analisti dell’Ucigos si aspettano eventuali azioni dimostrative. E già prima di riunire il Comitato per la Sicurezza, il ministro Pisanu aveva attivato una speciale Unità di Crisi per la coordinamento «di eventi che pongano esigenze di ordine e sicurezza pubblica». E un’altra unità analoga è stata attivata presso il dipartimento dei Vigili del Fuoco «per gli eventi che abbiano riflessi sulla difesa civile». E ad aumentare la sensazione di emergenza è arrivata la notizia che sono state aumentate sensibilmente le misure di sicurezza in strutture delicate come il centro satellitare di Telespazio nel territorio del Fucino (che gestisce le telecomunicazioni internazionali), il laboratorio di Fisica Nucleare del Gran Sasso e tutti gli impianti dell’Eni. Mentre Telecom Italia ha aumentato l'allerta per sedi, centrali telefoniche e centri di irradiamento del traffico della telefonia fissa. Il tutto sotto l'occhio vigile della centrale nazionale di controllo della rete. Livelli di controlli diversificati, a seconda che si tratti di elettrodotti aerei, cavi interrati o centri di smistamento, sono in funzione invece per il gestore della rete elettrica nazionale Grtn (Gestore della rete di trasmissione nazionale), dove comunque erano in vigore le misure di sicurezza varate dopo l'attacco alle Torri gemelle. E ancora, sensori, telecamere e telerilevamenti sono in funzione 24 ore su 24 lungo la rete elettrica e gli acquedotti dell'Acea.

Non solo. Il sottosegretario Mantovano ha annunciato un giro di vite del governo per evitare che i manifestanti blocchino ancora i convogli ferroviari, così come era stato fatto nelle scorse settimane durante i trasporti di attrezzature militari verso le basi americane in Italia: «È stata istituita presso il ministero dell’Interno un'apposita unità di coordinamento - ha precisato Mantovano - cui hanno preso parte anche rappresentanti del comando generale dell'Arma dei carabinieri e di Trenitalia con l'obiettivo di acquisire un quadro informativo il più possibile aggiornato e completo cui raccordare le attività di prevenzione anche delle autorità provinciali di pubblica sicurezza di volta in volta interessate».


 

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