ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO
(Sezione: PRIMO PIANO     Pag.   )
Martedì 20 Agosto 2002

di ANTONIO DE FLORIO

Con la Bossi-Fini scatta la regolarizzazione per circa 250mila stranieri. Per gli extracomunitari in nero nelle aziende in arrivo il decreto

 

Colf e badanti, i moduli sono pronti
Potranno essere ritirati negli uffici postali dal 9 settembre: fissato un salario minimo di 439


 

ROMA - I moduli per mettere in regola colf e badanti extracomunitarie sono pronti. Così come i questionari da compilare per chi lavora in nero nelle aziende, in attesa del decreto-legge di sanatoria previsto per il 6 settembre. Fanno parte di due distinti kit che potranno essere ritirati presso i 14.000 uffici postali a partire dal 9 settembre, data in cui entrerà in vigore la legge "Bossi-Fini" sull’immigrazione.

Per colf e badanti nel modulo viene indicato lo stipendio minimo mensile che il datore di lavoro dovrà garantire: 439,00 euro. Cui si aggiunge l’alloggio con relativo indirizzo e l’impegno al pagamento delle spese di viaggio, «in caso di eventuale rientro del lavoratore nel Paese di provenienza». Il kit comprende anche un bollettino postale con cui pagare tre mesi di contributi forfetizzati e le spese di sanatoria (330 euro in tutto per colf e badanti; 800 euro per i lavoratori subordinati, in nero, nelle aziende), un foglio con le istruzioni, una busta pre-stampata per inviare la documentazione e una cedola-ricevuta che dovrà essere ben conservata perché grazie ad essa il lavoratore straniero non potrà essere espulso, in attesa che la pratica di regolarizzazione sia completata. Soltanto per le badanti - ogni famiglia potrà regolarizzarne più di una (limite stabilito invece per le colf) - nella busta prestampata dovrà essere aggiunto il certificato medico della persona da accudire («solo per assistenza a non autosufficienti»).

Ma possono più famiglie che hanno una colf in nero e a ore regolarizzarla assieme? Il modulo preparato dagli esperti del Viminale e del ministero del Lavoro parla di un solo datore di lavoro, quello che sottoscrive la domanda; ma il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, che per il governo ha seguito passo passo l’iter della legge, non esclude questa possibilità. «Ciascuna famiglia o datore di lavoro che ha la domestica a ore - spiega - compilerà la domanda, pagando il relativo bollettino di 330 euro; poi in un secondo momento, quando ci sarà la chiamata in prefettura per la firma del contratto, ciascun datore di lavoro indicherà le ore che la colf svolgerà nella propria casa. L’importante è che alla domestica, sommando i singoli impieghi, sia garantito lo stipendio minimo mensile di 439 euro».

Secondo una stima della Caritas, saranno più di duecentomila le colf che chiederanno di essere messe in regola. La domanda per la regolarizzazione di colf e badanti dovrà essere spedita, sempre alle Poste, nei due mesi successivi all’entrata in vigore della legge, ossia a partire dal 9 settembre. Toccherà all’amministrazione delle Poste smistare le domande provincia per provincia e consegnarle alle singole prefetture. Queste a loro volta affideranno alle questure il controllo delle dichiarazioni: sono esclusi dalla sanatoria gli extracomunitari che hanno riportato condanne penali o che sono stati espulsi con accompagnamento alla frontiera.

Terminati i controlli, la prefettura inviterà con raccomandata, presso i propri uffici, datore di lavoro e colf o badante. E in quella sede saranno completate tutte le pratiche della regolarizzazione: dalla firma del contratto di lavoro all’attribuzione del codice fiscale, dalla sistemazione della posizione contributiva al rilascio del permesso di soggiorno allo straniero, che dovrà essere rinnovato dopo 12 mesi.

E le impronte digitali? La "Bossi-Fini" prevede che siano prese a tutti gli extracomunitari che chiedono il permesso di soggiorno o il rinnovo. I tempi per la rilevazione - assicurano al Viminale - saranno più lunghi, per evitare inutili code: si pensa, in dodici mesi. Per la sanatoria dei lavoratori in nero nelle aziende bisognerà attendere il Consiglio dei ministri del 6 settembre, quando sarà approvato un decreto-legge ad hoc. È quanto prevedono gli accordi presi all’interno della maggioranza: contestuale regolarizzazione di colf, badanti e operai. Per quest’ultimi la domanda dovrà essere spedita entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto.


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