ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO
(Sezione:  Prima Pagina e    Pag.   11   )
Venerdì 22 novembre 2002

ANTONIO DE FLORIO

Legge Bossi-Fini/ Sessantamila delle 700 mila domande di regolarizzazione spedite nel Nord-est. Il sindaco di Treviso Gentilini: «Servono rastrellamenti»

Immigrati, 120 mila impronte in un mese
Primo bilancio del sottosegretario Mantovano. Agli amministratori veneti: nessuna proroga


 

TREVISO - «In trenta giorni abbiamo raccolto in tutt’Italia 120.000 impronte digitali di immigrati. La legge "Bossi-Fini" sta muovendo i primi passi, ma i risultati cominciano a vedersi. Conseguire la certezza dell’identità attraverso le impronte è fondamentale: può aiutarci anche in casi inquietanti come il delitto in provincia di Venezia». L’aereo punta il muso sull’aeroporto di Treviso e il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano sa di scendere nella tana del lupo. Il sindaco leghista Gianfranco Gentilini, ras del cuore del Nord Est, ne ha sparate grosse contro gli immigrati, e lui, Mantovano, ha scelto proprio la sua città per convocare prefetti e amministratori del Veneto e monitorare la "fase due" dell’emersione dei clandestini.

Nella prima fase è arrivata una valanga di domande di regolarizzazione per colf, badanti e operai: 696.759 bollettini, per l’esattezza, sono stati spediti alle Poste. Ora tocca alle prefetture, dopo i primi controlli del Viminale sulla fedina penale degli immigrati, convocare datore di lavoro e dipendente per la firma del contratto e il rilascio del permesso di soggiorno. «Puntiamo a realizzare per giugno del prossimo anno - dice con una punta di ottimismo il prefetto Alessandro Pansa dello staff del Viminale - la maggior parte delle regolarizzazioni. Occorrono sicuramente uomini e mezzi finanziari per mettere a punto la macchina organizzativa». La prima cosa che chiedono prefetti e amministratori veneti al sottosegretario Mantovano è se ci sarà una proroga per le regolarizzazioni. Il sindaco Gentilini scuote la testa e Mantovano, su questo punto, non lo delude: «No - risponde il sottosegretario - Il nostro Dipartimento aveva stimato che nel Paese ci fossero 800.000 clandestini. Con 700.000 domande di regolarizzazione possiamo dire di aver prosciugato quasi tutto il bacino della clandestinità. Ora è il momento della fermezza e del rispetto delle regole».

Il prefetto di Venezia annuncia che per metà dicembre saranno firmati i primi 50 contratti, a Treviso, Vicenza, Verona, Padova e Belluno sono sulla stessa linea. Complessivamente ne dovranno siglare più di 60.000. Il sindaco Gentilini non smentisce la sua fama: «Caro sottosegretario - attacca - qui ci vogliono i rastrellamenti. Basta con il buonismo. Dicono che non ci sono centri di accoglienza? Il carcere dell’Asinara è bellissimo: che li portino là. Per loro, abbiamo troppi riguardi: quando uno perde il posto di lavoro va a casa».

Mantovano replica: «Noi ci muoviamo nel rispetto della legge: nei primi 11 mesi sono stati effettivamente allontanati 78.835 clandestini, dodicimila in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente».


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