ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO
(Sezione:  CRONACHE ITALIANE    Pag.  10   )
Martedì 26 novembre 2002

ANTONIO DE FLORIO

L'allarme del sottosegretario al vertice sul crimine nei Paesi dell'Europa Sudorientale:«Ora intervenga la Ue»

«Emergenza droga dall'Albania»
Mantovano. il traffico di eroina e cocaina da Tirana è raddoppiato in un anno


 

LONDRA — Un fiume di eroina dall’Albania. Sparite le carrette del mare cariche di clandestini dal canale d’Otranto — si sono spostate in quello di Sicilia, la criminalità organizzata ha riconvertito i suoi traffici puntando sulla droga. I sequestri di eroina (più di una tonnellata e mezzo nei Paesi che si affacciano sull’Adriatico) sono aumentati nel giro di un anno del cinquanta per cento.

La denuncia arriva dal sottosegretario Alfredo Mantovano al summit dei ministri dell’Interno del G8 e dei Paesi dell’area balcanica. A poche centinaia di metri da Buckingham Palace, alla Lancaster House, superblindata con ferrei controlli di polizia, i responsabili della sicurezza si sono scambiati informazioni e strategie.

L’incontro è stato voluto dal premier inglese Tony Blair, preoccupato per la diffusione delle mafie dell’Est Europa e per le ricadute in tutto l’Occidente. E il rappresentante italiano ha colto la palla al balzo per sottolineare che l’Italia in quell’area è impegnata da cinque anni con investimenti nel settore della sicurezza che hanno sfiorato i novanta milioni di euro.

«Ma il nostro Paese — spiega il numero due del Viminale — non può sostenere da solo un impegno così gravoso in termini di uomini e di mezzi finanziari. L’Unione europea e i partners occidentali devono fare la loro parte». Presenti al vertice londinese i commissari europei Vitorino e Solana, all’Italia è stato riconosciuto il ruolo svolto, ma sul fronte dell’impegno economico la risposta si è limitata a una generica dichiarazione di intenti. In vista della presidenza italiana dell’Ue, nel secondo semestre del prossimo anno. Il nostro Paese, nei piani del Viminale, metterà al primo punto dell’agenda la lotta alla criminalità organizzata.

I partner europei hanno mostrato particolare interesse per la legislazione italiana sulla protezione dei collaboratori di giustizia, grazie a cui è stato possibile infliggere duri colpi a mafia, camorra, Sacra corona unita e ’ndrangheta.

Nella lotta al traffico di esseri umani si procede a corrente alterna. «Una completa disponibilità — spiega Mantovano — da parte della Turchia ha fatto fortemente rallentare le partenze e transito di navi con clandestini dalle coste di quel Paese. Una dichiarazione di intenti sottoscritta da Italia ed Egitto nel maggio scorso consente oggi di controllare alle autorità del Cairo con particolare efficacia il Canale di Suez».

Un incontro con i responsabili della sicurezza di più di cinquanta Paesi non poteva non toccare il nervo scoperto della minaccia terroristica di origine islamica. Londra vive in un continuo stato di allerta. Anche all’ambasciata è stato chiesto il rafforzamento delle misure di sicurezza e di controlli. Sono frequenti gli stop in metropolitana: al minimo allarme si procede secondo uno schema ormai ben collaudato.


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