ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO
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Venerdì 27 Febbraio 2004

di ELISABETTA CANTONE

IL GOVERNO IN PISTA

Discoteche, a letto alle 3: ve lo dicono Michelle Hunzicker e Mancini


 

ROMA - Discoteche, si cambia: a partire dall’autunno il popolo della notte dovrà lasciare la pista da ballo alle 3 del mattino in inverno e alle 4 d’estate. Ma già un’ora prima i decibel si abbasseranno e le luci si faranno soft: 60 minuti di «decompressione», ha spiegato ieri il ministro dei Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi, che «consentiranno ai giovani di smaltire quel mix di musica, stanchezza e alcol prima di rimettersi al volante, in modo da arrivare a casa intatti ».

A proposito di alcol: dalle 2 alle 6 in tutti gli esercizi pubblici si potranno bere solo analcolici. Del resto le cifre parlano chiaro: ogni anno, durante il weekend, 600 ragazzi perdono la vita sulle strade italiane. E l’obiettivo del disegno di legge del Governo è proprio fermare le stragi del sabato sera . Accorcia la notte. Allunga la vita , lo slogan scelto. Tanti i testimonial che hanno raccolto l’appello di Giovanardi: da Paola Ferrari a Michelle Hunzicker, da Roberto Mancini a Mario Cipollini e Roberta Di Capua. Saranno loro i protagonisti degli spot, in onda sulle reti televisive da giovedì prossimo. Ma già la sera prima deputati e ministri (attesi il vicepremier Fini e il sottosegretario all’Interno Mantovano), scenderanno in pista al Jackie’O di Roma per sostenere il ddl illustrato ieri a Palazzo Chigi da Giovanardi, Daniela Santanché, il responsabile del dipartimento comunicazione della presidenza del Consiglio Mauro Masi e Flavio Briatore. Una legge che il manager del Billionaire e del Twiga definisce «giusta». E che per il deputato di An «darà un supporto alle famiglie, anche se non basterà a cambiare usi e costumi dei giovani».

Il provvedimento arriverà in Aula alla Camera il 22 marzo, ma in commissione Affari costituzionali la stessa Cdl fatica a trovare un accordo sul testo. Numerosi gli emendamenti presentati.

Molti, tra quelli bocciati o rinviati, tendevano a riportare alle singole Regioni la decisione sull’orario di chiusura. Per il vicepresidente della commisione Attività produttive del Senato Giampaolo Bettamio (Fi) le «una legge che volesse fissare gli orari dei locali si esporrebbe facilmente a profili di incostituzionalità». Mentre i tecnici di Giovanardi fanno notare che la norma è stata inserita nel Testo unico di pubblica sicurezza: «600 morti all’anno oltre ad essere un fenomeno allucinante, non sono anche questione di pubblica sicurezza? Materia, quest’ultima, sulla quale lo Stato centrale può e deve legiferare. Ma se sugli orari è improbabile si torni indietro, si sa già che l’idea di una scatola nera all’interno dei locali per monitorare ciò che avviene (chiusure comprese) è destinata a tramonate. Idem per la responsabilità oggettiva del gestori sia per la droga che circola nel locale sia per quella trovata addosso ai clienti.


    

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