ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo comparso su IL MESSAGGERO Mercoledì 5 settembre 2001

di  ALBERTO GENTILI

«Proibire i cortei è legittimo. Ma se i Ds chiedono di manifestare, certo non sono i Black bloc»

Mantovano: chi usa la piazza rafforza Berlusconi


Roma - Onorevole Mantovano, il ministro Giovanardi annuncia: «Manifestazioni vietate durante il vertice Fao» Scajola rettifica: «Garantiremo il diritto di manifestare. Chi ha ragione?»
«Farei un passo indietro. Partirei dalla Costituzione. All'art. 17 la Carta dice: "I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senza armi" e "le manifestazioni in luogo pubblico possono essere vietate per comprovati motivi di sicurezza e di ordine pubblico". Questo significa che il diritto a manifestare non è illimitato. E vuol dire che non è vero ciò che affermano Violante e Angius: non è anticostituzionale vietare cortei».

Dunque, disco rosso per le manifestazioni?
«Valuteremo caso per caso, luogo per luogo, organizzatore per organizzatore. A specifici preavvisi, l'autorità di pubblica sicurezza risponderà in modo altrettanto specifico. Non c'è, e non ci può essere, un divieto indiscriminato di svolgere manifestazioni per un certo tempo e in una determinata città».

Traduzione?
«Beh, non credo che i Black bloc daranno preavviso. Ma se lo facessero, la loro richiesta verrebbe respinta: il Tribunale di Genova ha definito i Black bloc un'associazione sovversiva».

E se la richiesta venisse dai Ds?
«La situazione sarebbe molto diversa. I Ds non sono i Black bloc, sono una forza politica rappresentata in Parlamento. Ma è difficile dire, due mesi prima, quale sarà la situazione. Non sappiamo neppure chi ha intenzione di manifestare in occasione del vertice Fao. E credo che la risposta ai preavvisi potrà arrivare anche due-tre giorni prima della data scelta per i cortei».

Il sindaco Veltroni ha detto che le manifestazioni si svolgeranno a Roma anche se il vertice sarà altrove. Cosa ne pensa?
«Veltroni non è il ministro dell’Interno e neppure il presidente del Consiglio. Quando lo diventerà, potrà dire queste cose assumendosene la responsabilità politica e operativa».

Sempre Veltroni ha dichiarato: «Spostando il vertice Fao, il governo si è piegato ai Black bloc».
«E’ come dire che lo Stato si piega alla mafia se attribuisce la scorta a un magistrato particolarmente esposto e se lo esorta a fare alcuni percorsi, piuttosto che altri. In alcuni casi misure di prudenza sono necessarie, e adottarle non è un segno di debolezza».

Il ministro Pisanu accusa la sinistra di oscillare tra il Parlamento e la piazza. D’accordo?
«Credo che il compito della sinistra, adesso, sia quello di non cedere alle suggestioni di una piazza che può diventare violenta. Ma non si può parlare di sinistra senza fare distinzioni. Rifondazione, ad esempio, ha un rapporto quasi organico anche con le frange violente dei no-global. I Ds vivono, invece, una grossa incertezza. Ma sono convinto che abbiano capito una cosa».

Che cosa?
«Che la violenza rafforza Berlusconi, spinge anche chi non ha votato per il centrodestra a sostenere il governo. Non siamo più nel ’94, per la sinistra usare la piazza potrebbe rivelarsi un boomerang».

Agnoletto ha invitato l’Unione europea a tenere sotto sorveglianza l’Italia per i fatti del G8.
«Agnoletto non è un interlocutore politico per tutto ciò che è accaduto a Genova. Ma faccio presente che di tutti i Paesi nei quali si sono tenuti vertici internazionali e sono stati teatro di scontri, l’Italia è l’unico in cui sono in corso indagini parlamentari, procedimenti penali a carico di unità di polizia, inchieste della magistratura e dove sono stati rimossi il vicecapo vicario della Polizia, il capo della polizia di prevenzione, il questore. Insomma: da noi il richiamo alla legalità è stato decisamente più rigoroso che altrove».

Ma "altrove" non ci sono stati gli abusi visti a Genova. O no?
«A Seattle ci sono stati cento feriti, a Praga circa 150...E non si ha notizia di alcun procedimento penale a carico delle forze di polizia».

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