ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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IL MESSAGGERO (Sezione: Pag. ) |
Giovedi' 5 Settembre 2002 |
MARIO STANGANELLI
Violante: «Faremo di tutto per bloccare quella legge, lo scontro andrà oltre
i temi della giustizia» TELESE - «Noi eserciteremo tutti i diritti e le prerogative che il regolamento garantisce all’opposizione. E vogliamo pensare che la maggioranza sulla legge Cirami sia ragionevole. Cioè capisca che questa legge non può passare in un Paese avanzato e civile e che quindi bisogna piegarsi alla realtà». Luciano Violante, mentre la contestata legge sulla remissione dei processi inizia il suo iter alla Camera, viene a discutere dei problemi della giustizia alla Festa dell’Udeur di Clemente Mastella a Telese. Al di là della cortesia nei toni non fa molte concessioni alla sua controparte, il sottosegretario Michele Vietti, che pure non è certo un falco.
E’ probabile che il ddl Cirami sia ormai un argomento avvelenato da troppe polemiche per costituire il terreno per un minino di intesa. E questo nonostante le salomoniche decisioni del presidente della Camera Casini, che ieri hanno ricevuto anche il consenso di Silvio Berlusconi: «Una scelta equilibrata». Delle tensioni che questo provvedimento è destinato ancora a produrre si sono avute le avvisaglie già da ieri negli uffici di presidenza delle commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera teatro di uno scontro tra la maggioranza che vuole chiudere al più presto la discussione sulla legge e l’opposizione che vorrebbe scavalcare anche il tempo limite del 10 ottobre. Un calendario, comunque, ancora tutto da stabilire e del quale si sa solo che venerdì si terranno le due relazioni introduttive e lunedì inizierà la discussione generale.
Intanto anche nello stesso schieramento di maggioranza emerge un ventaglio di posizioni che va da Forza Italia, decisamente schierata a favore della Cirami così com’è, al capogruppo dell’Udc Volontè che vorrebbe modificarla, imponendo un altro passaggio in Senato e un ritardo di almeno 15 giorni. Tra i difensori tiepidi della legge, anche il sottosegretario di An Alfredo Mantovano che propone una moratoria di due anni dopo l’approvazione della Cirami, per guardare con più calma e razionalità ai problemi della Giustizia. Atteggiamenti, questi, che scatenano il risentimento dello stesso Cirami, che si sente «tradito» da suoi compagni dell’Udc come Follini e Giovanardi che chiama a rispondere direttamente a Berlusconi.
Vietti, a Telese, ha scelto di dialogare il più possibile con l’ex magistrato Violante. Ha concesso che la proposta Pittelli per l’immediato invio dell’avviso di garanzia «può tollerare un periodo di bagnomaria». Si è detto contrario a «provvedimenti spot» per dare più spazio a riforme di settore, atteggiamento simile a quello di Mantovano. Ma sul punto dolente della Cirami ha detto di «non vedere perché non possa essere ripristinato nel nostro ordinamento un provvedimento orientato a garanzia dell’imparzialità del giudizio» e su cui l’opposizione «drammatizza troppo». Secca la risposta del capogruppo ds: «Se Udc e An sono veramente favorevoli a una moratoria sulla giustizia, una maggioranza in Parlamento c’è. Ma se non è così, se si continua a fare leggi per salvare Tizio e Caio dai processi, andremo a uno scontro durissimo che andrà anche oltre la giustizia».
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