ROMA - «Credo che ci voglia una esatta valutazione da parte dei giudici della pericolosità sociale di certi comportamenti». Così il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini ha commentato la scarcerazione delle due nomadi che a Lecco, dopo aver tentato di rapire un bambino di 7 mesi, grazie ad un patteggiamento hanno evitato il carcere conseguente alla condanna a 8 mesi con la condizionale stabilita dai giudici. Ma, ha aggiunto Casini, «certamente anche il legislatore dovrà fare le sue valutazioni in ordine alla legislazione e anche alla verifica della stessa».

Sulla scarcerazione delle due nomadi da registrare molte polemiche. E mentre il senatore di An Giuseppe Valditara presenta un ddl che innalza le pene da 5 a 12 anni per la sottrazione di minori compiuta da estranei al nucleo familiare il presidente della Regione Lombardia parla di «fatto sconcertante, bisogna intervenire sul versante della certezza della pena e alcuni reati devono essere puniti in maniera ferma». Per il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano «più che attivare polemiche davanti a ciascuno di questi episodi, sarebbe il caso di dare uno sguardo d'insieme a tutto l'ordinamento. Stabilendo, poi, che se si fruisce di un beneficio processuale o penitenziario - dice Mantovano - questo deve esser alternativo ad altri vantaggi previsti: perché la logica dell'uno non si può sovrapporre alla logica dell'altro». «Tolleranza zero e pene esemplari verso chi utilizza biecamente e vigliaccamente i minori per compiere reati che spesso, come nel caso di Lecco, hanno come vittime i bambini». È quanto chiede la vicepresidente della Regione Lombardia, Viviana Beccalossi (An).

La Lega Nord si appresta ad affiggere in Lombardia «migliaia di manifesti per la campagna ”giù le mani dai nostri bambini”» come ha anticipato il capogruppo della Lega Nord in Regione, Davide Boni.