ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO
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Venerdì 10 Febbraio 2006

 

  

 In Basilica anche gli ambasciatori mussulmani

La cerimonia oggi a San Giovanni Celebrerà il cardinal Ruini


 

ROMA Dopo l’omaggio nella camera ardente, questa mattina alle 10 la basilica di San Giovanni in Laterano si riempie per i funerali di don Andrea Santoro, il sacerdote romano ucciso domenica scorsa da un fanatico musulmano in Turchia mentre pregava nella sua chiesa. Il rito funebre verrà celebrato dal cardinal vicario Camillo Ruini che ieri ha nuovamente definito «un martire dei nostri tempi» il prete assassinato a Trebisonda con due colpi di pistola alle spalle. A San Giovanni ci saranno i vertici delle istituzioni. Hanno assicurato la loro presenza, secondo quanto si apprende in Vicariato, il presidente del Senato, Marcello Pera, e il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini. Accanto a loro il sindaco di Roma, Walter Veltroni, e quello della Provincia, Enrico Gasbarra. Il governo, invece, sarà rappresentato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e da alcuni ministri e sottosegretari. Tra questi quello all'Interno, Alfredo Mantovano.

In chiesa, per l'estremo saluto a don Andrea, ci saranno anche alcuni rappresentanti diplomatici di Paesi a maggioranza musulmana. Tra questi gli ambasciatori della Turchia, quello presso il Quirinale e quello accreditato presso la Santa Sede, l'ambasciatore del Libano e dell'Egitto. La cerimonia verrà trasmessa in diretta da Sat 2000 , la tv della Conferenza Episcopale, da Telepace e da diverse emittenti locali che probabilmente ne rilanceranno il segnale.

Ieri la camera ardente, nella chiesa dei ”Santi Fabiano e Venanzio”, in via Terni a Villa Fiorelli, non lontano da San Giovanni, è rimasta aperta per tutta la giornata. Centinaia di persone, semplici fedeli, studenti delle scuole, anche un musulmano, hanno reso omaggio alla bara del sacerdote davanti alla madre e alle due sorelle. Tra gli altri, anche monsignor Hilarion Capucci, arcivescovo emerito di Gerusalemme, da anni in esilio in Italia dopo un processo e una condanna in Israele «per detenzione di armi», che ha definito «un martire» il sacerdote ucciso. «Condanno chi ha pubblicato le vignette ha detto ma condanno allo stesso modo ogni reazione di violenza. Il sangue di don Andrea sia lievito per un mondo nuovo».

Davanti al feretro tra gli altri hanno sostato per qualche minuto il ministro La Loggia di Forza Italia, il segretario dei Ds Fassino e il capogruppo alla Camera della Quercia Luciano Violante, l’ex ministro di An Maurizio Gasparri. Fini, nel tardo pomeriggio, ha incontrato nella parrocchia la madre della vittima. La quale gli ha chiesto di mettersi in contatto con il Governo turco per far sapere che «ha già perdonato l'assassino del figlio». Anche il sindaco di Roma, Veltroni, si è recato nella chiesa: «Vogliamo ha detto testimoniare l'amore della città per questo parroco tanto amato e tanto attento al dialogo». Da poco era arrivata la notizia della nuova aggressione a un sacerdote cristiano in Turchia. «Penso ha aggiunto Veltroni che dobbiamo cercare lo spirito con il quale don Andrea ha interpretato il suo mandato sia quello che si afferma quando sembra che tutto vada nella direzione opposta».


    

 

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