ROMA - Un ulteriore giro di vite contro i responsabili di incidenti durante le manifestazioni sportive o le trasferte. Sono le nuove norme varate dal Senato, che ieri ha convertito in legge il decreto antiviolenza negli stadi. Queste le novità.
ACCESSO AGLI STADI - Il divieto di accesso, che il questore può disporre per i tifosi denunciati o condannati anche non definitivamente per episodi di violenza negli stadi, può essere applicato anche rispetto a manifestazioni sportive in programma all'estero. Analogamente le autorità competenti degli Stati dell'Ue potranno disporre lo stesso provvedimento nei confronti di cittadini dei loro Paesi per avvenimenti che si svolgono in Italia.
SANZIONI - Giro di vite nei confronti di chi lancia oggetti e petardi in campo o si rende protagonista di invasioni, quando questi episodi determinino il ritardo dell'inizio della gara, la sospensione, l'interruzione o la cancellazione della stessa. Nel primo caso la pena, attualmente fissata nella reclusione da 6 mesi a 3 anni, può essere aumentata fino alla metà. Nel secondo caso si passa dall'attuale arresto fino a 6 mesi, alla possibilità della reclusione da un mese a 3 anni e 6 mesi.
ADDETTI AI CONTROLLi EQUIPARATI A POLIZIOTTI - Altra novità è l'equiparazione degli “steward” addetti alla sicurezza negli stadi e dei soggetti incaricati del controllo dei titoli di accesso e dell'instradamento degli spettatori agli incaricati di un pubblico servizio. Ciò significa che le violenze nei loro confronti non saranno punibili come semplice violenza privata o minaccia, ma come reato commesso nei confronti di un pubblico ufficiale.
BAGARINI - Inasprimento delle sanzioni amministrative: da 2.500 a 10.000 euro e possibilità di applicare il provvedimento di divieto di accedere negli stadi con obbligo di firma negli orari di svolgimento delle partite. La sanzione, che scatta per la sola vendita non autorizzata, potrà arrivare a 15.000 euro quando i tagliandi vengono venduti a prezzo maggiorato.
OSSERVATORIO NAZIONALE - Viene dato riconoscimento legislativo all'Osservatorio nazionale già operante presso il ministero dell'Interno. Questo organismo è chiamato a monitorare i fenomeni di violenza negli stadi e lo stato di sicurezza degli impianti, a valutare il livello di rischio delle manifestazioni sportive, ad approvare le linee guida per i regolamenti d'uso degli impianti.
IMPIANTI SPORTIVI E LA DEROGA PER IL TREVISO - Viene estesa anche a impianti sportivi con capienza minore la possibilità di ospitare manifestazioni calcistiche di Serie A. Attualmente le norme prevedono che possano farlo solo gli stadi con capienza di oltre 20.000 posti. La legge introduce una deroga in favore di quelle società che, essendo entrate in Serie A, non hanno ancora i loro stadi nelle condizioni descritte.
L’approvazione della legge è stata commentata dal sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano: «Ora esistono degli strumenti di prevenzione più penetranti che stanno dando ottimi risultati. Diminuisce sensibilmente il numero degli incontri con incidenti, dei feriti anche tra le forze di polizia, ma diminuisce anche la necessità di impiegare le forze di polizia dentro e fuori gli stadi, quindi più polizia nel territorio. Si aggiunga la collaborazione più stretta con le società e anche con le tifoserie».