ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO (Sezione: Pag. ) |
Martedì 31 Maggio 2005 |
di PAOLA OREFICE Proteste dal fronte referendario che organizza un concerto a piazza Navona. I cattolici: basta aggressioni al Papa
«E’ ingerenza, intervenga Ciampi»
ROMA - Un richiamo alle Istituzioni «in nome del principio ”libera Chiesa in libero Stato”». L’appello di Emma Bonino è soprattutto rivolto al capo dello Stato al quale chiede di intervenire per ricordare la laicità del nostro Paese. L’esponente radicale, in prima linea nella battaglia per il sì al referendum sulla procreazione assistita del 12 e 13 giugno, giudica «sconvolgente» la «scesa in campo così esplicita da parte di chi, più che da pastore di anime, agisce da capofazione». Pensa al presidente della Cei, Camillo Ruini. Ma c’è di più: ieri si è aggiunto l’intervento del Papa, sebbene non possa essere considerato una novità, ad inquietare ancora di più i laici e il fronte cattolico contrario alla legge 40. Così il segretario dei Radicali, Daniele Capezzone, parla di «offensiva senza precedenti che punta a mettere la democrazia sotto tutela vaticana». Accuse. Ancora accuse da parte di Barbara Pollastrini coordinatrice donne ds («non favorisce il dialogo»), dalla ds Katia Zanotti membro del Comitato referendario e da Franco Giordano, capogruppo di Rifondazione comunista alla Camera, («inaudita ingerenza»), dalla diessina Gloria Buffo («intromissione grave e pericolosa»), da Lanfranco Turci ds sempre del Comitato referendario («oscuramento della coscienza morale»). Intervento «inopportuno» per lo Sdi Villetti. Più ”morbido” nei confronti della Chiesa Piero Fassino che, pur giudicando l’astensione «un equivoco», pensa che il Vaticano abbia il diritto di esprimere la sua posizione. E insiste sulla ”terza via”, quella di votare scheda bianca per non far mancare il quorum. Conferma il segretario dei Ds: «Andrò a votare e voterò 4 sì». A favore del voto si esprimono Veltroni, Bassolino, Cacciari e Cofferati. Accusa gli astensionisti di voler «vincere la gara truccando», Massimo D’Alema. «È come correre una gara di cento metri - spiega il presidente della Quercia - partendo 30 metri avanti, quel 30% di astensione da ignavia, quella quota di persone che comunque non vanno a votare, alla quale si sommerebbe la percentuale degli astensionisti militanti». E sul quesito relativo alla fecondazione eterologa, fecondazione che è permessa nella maggior parte dei paesi europei, D’Alema sostiene che crea una disparità «tra chi avendo maggiori possibilità economiche può permettersi di andare all’estero». Resta aperto il timore che il mantenimento della legge 40 comporti la revisione della legge 194, quella che regolamenta l’aborto. Lo ripete il ministro Stefania Prestigiacomo schierata con il fronte del sì. Attacca il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano che «non perde - dice la Prestigiacomo - l'occasione di fare il maestrino di complemento invitandomi a rileggere la legge 40. Il contrasto fra la normativa sulla fecondazione assistita e la 194 è stato ammesso anche da Gasparri. A lui Mantovano non ha consigliato niente. Come mai?». Replica Mantovano che non c’è nessun contrasto tra le due leggi. Anche la verde Luana Zanella pensa che per «i vertici della Chiesa la posta in gioco» è l’aborto. Intanto le ”Donne per il sì”, capitanate dalla Bonino e dalla Prestigiacomo, hanno organizzato un concerto a Roma a piazza Navona per il 7 giugno. Non si risparmiano in mobilitazione, ma anche in moneta (100 mila euro è il costo della manifestazione), per allestire con Asia Argento, Pamela Prati e Manuela Di Centa uno spettacolo con i cantanti Dolcenera, Marina Rei, Mietta, Mariella Nava. Difendono l’intervento di Benedetto XVI il leader dell’Udc Marco Follini («non c'è ragione al mondo per cui al Papa non sia consentito di dire la sua opinione»), i ministri Francesco Storace, Gianni Alemanno e Roberto Calderoli e il vicepresidente dei deputati della Margherita, Franco Monaco. Dal comitato ”Scienza e vita” un applauso al Pontefice per la «grande lezione di umanesimo».
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