ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
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Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO
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Domenica 5 Giugno 2005

di PAOLA OREFICE

Continua la mobilitazione della Quercia e dei radicali per il sì. Pedrizzi: ho proposto l’astensione, mi autodenuncio

  

 Rutelli: niente strappo, sono coerente

Ma ds e alleati contro il leader della Margherita. Ruini: serve testimonianza cristiana


 

ROMA - Attacchi. Polemiche. Ma anche posizioni di «rispetto» come quella di Piero Fassino. Francesco Rutelli dopo la sua dichiarazione a favore dell’astensione sui referendum è sotto il tiro incrociato della sinistra, però tira dritto: «Ma quale strappo? Io non ho strappato un bel nulla, sono coerente ad astenermi perché ho votato la legge oggetto dei referendum. Lo strappo ci sarebbe stato se avessi annunciato un sì».

Il leader della Margherita è apprezzato dalla Cdl che tenta di ammaliarlo, ed è compreso da frange del suo partito, da quei cattolici ”irriducibili”. Comunque la divisione tra lui e la sinistra è forte. Rutelli ha persino contro il quotidiano della Margherita, ”Europa”.

E anche se il leader della Quercia, Fassino, parla di «rispetto» non dimentica di sottolineare il suo sì al voto. Un sì che esibisce, con tanto di spilletta sul bavero della giacca, in giro per l’Italia, sostenendo che se tutti facessero come Prodi sarebbe un bene. Apprezzamenti a tutto tondo, invece, dall’Udeur di Clemente Mastella che si sente più vicino ora, dopo alcuni «conflitti», a Rutelli e contro quella sinistra che «non riesce a guarire dalla demonizzazione». Le ragioni che spingono il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, sono motivate dal fatto che giudica «inaccettabile che lui (Rutelli, ndr) si richiami ad un presunto programma dell’Ulivo» che «è un programma laico». Rispunta persino, con più forza, lo spauracchio della revisione della legge 194 sull’aborto. Tant’è che Pierluigi Bersani, responsabile Ds del programma, si chiede polemico «come mai, per coerenza, Rutelli non chiede la cancellazione della legge sull’interruzione di gravidanza?».

Intanto il quotidiano dei Ds ”L’Unità”, ha deciso di inviare al leader della Margherita un film su Luca Coscioni, presidente dei Radicali, ammalato di sclerosi laterale amiotrofica che grazie allo «studio delle staminali potrebbe scaturire una possibile cura». Marco Pannella sconsolato dice che «non mi sono mai fatto illusioni su Rutelli». Mentre il sottosegretario Mantovano (An) ripete che la posizione di Rutelli rappresenta un «nodo politico» perchè non vuole che la sinistra vada «verso mete che Zapatero ha già conseguito», l’Udc Ronconi pensa che i veri argomenti del prossimo congresso del partito debbano ruotare intorno a «un possibile accordo con Rutelli».

Il cardinale Camillo Ruini dice che questa «nostra Italia» ha bisogno della «nostra testimonianza cristiana» in difesa della vita. Gli fa eco il cardinale di Venezia Angelo Scola che condanna l’istituto del referendum per materie con «un risvolto epocale». Con tutto ciò Don Gallo non molla, nonostante il richiamo della curia genovese, ripete che andrà a votare. Mentre Pedrizzi di An decide: «Mi autodenuncerò per aver promosso la legittima e costituzionale scelta dell’astensione». Oltre 90 giuristi per «la scelta del non voto» insieme a Maria Pia Dell’Utri vicepresidente della ”Fertilità Onlus” per le famiglie infertili.

Votare. Votare. Chiedono il segretario della Cgil Guglielmo Epifani, Barbara Pollastrini dei Ds e il ministro della Difesa, Antonio Martino, in contrapposizione con il collega Castelli e l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini. Firmato ”manifesto” pro-astensione da Cesare Cursi (An) e il vicesindaco Maria Pia Garavaglia (Margherita). Appello a Ciampi affinchè si pronunci sul voto dal presidente della consulta Bioetica, Valerio Pocar.


    

 

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