ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: LECCE     Pag.    6)
Giovedì 20 maggio 2004

Antonio Della Rocca


 

 

 Già affitate per l'estate, demolite 5 villette

Abisivismo, ruspe nuovamente in azione a Porto Cesareo. La proprietaria: «Avevo già in mano la caprra»


 

PORTO CESAREO - Era da poco spuntato il sole ieri, quando a Torre Lapillo, località a nord di Porto Cesareo, il silenzio è stato rotto dal fragore di un cingolato chiamato ad aprire un nuovo demolition day. E' questa la locuzione che, persino a palazzo di città, qualcuno sussurra per etichettare i giorni delle demolizioni iniziati il 12 febbraio scorso e che il sindaco Luigi Fanizza, assicura, «proseguiranno».

La lunga proboscide del Caterpillar ha ridotto ad un ammasso di macerie cinque villette prefabbricate all'interno di un mini residence abbellito con palmizi, gazebo e pergolati in stile hawaiano. TI tutto messo su in meno di un anno da Ada Moretti, una settantaquattrenne milanese da trent'anni trapiantata a Porto Cesareo. Ma senza rispettare le regole, senza uno straccio di licenza edilizia. Così il Comune aveva emesso un'ordinanza di demolizione seguita da un provvedimento di sequestro della Procura di Lecce contro cui nulla ha potuto un ricorso al Tar inoltrato dalla proprietaria. L'anziana, disabile, è schizzata fuori dalla sua villa sull'altro lato della strada urlando la propria disperazione a bordo della sua carrozzella elettrica: «Cosa state facendo? Qualcuno mi spieghi che significa tutto questo?». Ma ormai era troppo tardi: la ruspa della ditta Magno di Leverano, la stessa che aveva minacciato di non eseguire più alcuna demolizione in seguito alle minacce ricevute, era pronta ad entrare in azio ne. La benna si è alzata per poi affondare come un coltello nel burro. Le casine sono andate giù una dopo l'altra sotto gli occhi increduli della donna e del figlio Rudy, che ha fatto appena in tempo a salvare alcune suppellettili.

TI presidio di sicurezza predisposto per l'occasione non ha dovuto intervenire. Una cinquantina di uomini tra poliziotti, carabinieri, vigili urbani e volontari della Protezione civile sono rimasti pressoché inoperosi: hanno dovuto affrontare una situazione che, al di là delle iniziali urla dei proprietari, non ha fatto registrare alcun acuto degno di nota. «Come farò - ha commentato Ada Moretti - con i clienti che mi hanno già mandato la caparra per l'affitto delle villette?». I cinque manufatti dacirca una trentina di metri quadrati ciascuno, erano stati tutti prenotati per la prossima stagione estiva. «Ce li hanno chiesti turisti del Nord che avrebbero dovuto passare le vacanze qui ed ora è tutto andato a monte». La signora Moretti e suo figlio avevano infatti allestito la struttura impegnando circa mezzo miliardo delle vecchie lire per acquistare il terreno e le villette prefabbricate. «Nessuno ci ha avvertiti - ha detto la donna -, nessuno ci ha detto che avrebbero demolito il frutto dei nostri sacrifici, altrimenti avremmo provveduto a spostare i prefabbricati in un altro luogo. Una richiesta che abbiamo fatto fino ad un minuto prima degli abbattimenti ma ci hanno risposto che è ormai troppo tardi. So no venuta in questo posto trent'anni fa - confessa l'anziana - quando ancora non c'era nessuna abitazione qua intorno, poi sono spuntate come i funghi dappertutto ed ora che io ho realizzato qualcosa, peraltro con strutture amovibili, mi succede questo. Ho anche raccolto dalla strada i cani randagi senza ricevere un centesimo dal Comune». Gli abbatti menti, dunque, proseguono, grazie a nuovi fondi che l'Amministrazione comunale ha reperito tramite gli oneri di urbanizzazione.

Il sindaco di Porto Cesareo, Luigi Fanizza, pur non presente perché impegnato in Toscana per questioni istituzionali, ha fatto sapere:«Stiano tutti tranquilli che le demolizioni continueranno come previsto. La linea della fermezza non cambia». Anche il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, ha commentato positivamente la rispresa della campagna di demolizioni. «Esprimo soddisfazione - ha affermato - per il progressivo ripristino della legalità contro l'abusivismo nel Salento. Colgo l'occasione ha poi proseguito_- per rinnovare !'invito ai costruttori di edifici non autorizzati a procedere autonomamente alla demolizione degli stessi, anticipando l'intervento delle istituzioni che, come è evidente, e a differenza del passato, prosegue senza ostacoli». Era stato proprio Mantovano a sostenere l'opera di Luigi Fanizza, schierandosi in prima linea accanto a lui dopo i disordini causati da alcuni muratori del posto in risposta all'avanzare delle ruspe.


    

 

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