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Articolo pubblicato su CORRIERE DEL GIORNO (Sezione: IN PRIMO PIANO Pag. 3) |
Martedì 4 maggio 2004 |
Leda Cesari
Ria rinuncia al parco eolico, il Comune lo porta davanti al Tar
LECCE - Palazzo Carafa lo ritiene l'ennesimo «schiaffo istituzionale» da parte della Provincia, e perciò ha deciso di rispondere da par suo: con un ricorso al Tar. Il Comune non ha infatti gradito la decisione di Palazzo dei Celestini di dotarsi di autonomo piano per l'energia alternativa, approvato il 23 aprile con quello che in via Rubichi definiscono «un blitz, un piano di 330 pagine varato senza consultare nessuno, neanche Lecce, sul cui territorio dovrebbe sorgere il parco eolico Lecce 3. La Provincia, insomma, ha preso in giro centottanta persone, tutti coloro che hanno creduto alle sue rassicurazioni e che hanno preso parte alle riunioni e agli incontri sull'argomento. E questo, per l'Omfesa, significa rinunciare alla commessa della Baltic Environment. Un progetto da 40 milioni di euro». Ennio De Leo, direttore generale di Omfesa, è furibondo. Nonostante ieri, dopo l'incontro in Provincia tra una delegazione dei lavoratori e il vicepresidente provinciale Salvatore Capone, quest'ultimo abbia ribadito la volontà di Palazzo dei Celestini di far rientrare le torri eoliche della discordia nel piano approvato il 23, «trovando risoluzione dei problemi occupazionali dell'azienda» e sollecitando nel frattempo la Baltic «a produrre tutta la documentazione necessaria». Intanto Legambiente, Italia nostra e Il Wwf dicono no ai progetti per i parchi eolici a Carpignano salentino e Nociglia: «Sono approssimativi e non rispettano le direttive regionali». Senza contare, dicono gli ambientalisti, che secondo un'inchiesta di Der Spiegel grandi sono i problemi di dismissione di simili impianti.
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