ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO (Sezione: LECCE Pag. 7 ) |
Sabato 13 marzo 2004 |
Salvatore Avitabile LA REAZIONE
Legambiente: un delitto fermarsi ora, fuori i documenti
LECCE - Legambiente non è mai stata molto tenera con il sindaco di Porto Cesareo, Luigi Fanizza. Fino allo scorso anno le frizioni tra i responsabili del movimento ambientalista e il primo cittadino erano state molto forti. Legambiente, con la campagna anti-abusivi iniziata da Fanizza, ha poi cambiato atteggiamento. E in più di una occasione il responsabile provinciale del movimento, Maurizio Manna, ha manifestato l'intenzione dell'associazione di collaborare con il Comune per la creazione delle aree protette. E Legambiente nei giorni scorsi si è schierata apertamente con il sindaco in seguito alle prime demolizioni. OraLegambiente torna a «stri gliare» Luigi Fanizza. E Maurizio Manna chiede al sindaco di velocizzare le procedure per le demolizioni. Dice: «Non voglio accusare Fanizza perchè è un sindaco coraggioso. E di questo tutti devono prendere atto. Ma ora non deve fermarsi. A Porto Cesareo esiste una quantità enorme di abitazioni abusive che non consentono momenti di pausa. Bisogna abbattere e basta». Manna invita Fanizza ad avere più fiducia nelle istituzioni e a consegare in prefettura a Lecce, nel vertice del 22 marzo prossimo convocato dal sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, i documenti delle 10 costruzioni abusive, per le quali la procura ha già concesso il «nulla osta» per le demolizioni. «Consegni quei documenti, poi ci penserà lo stato a trovare le risorse se eventualmente dovessero terminare», aggiunge Manna. E anche questo è un aspetto sul quale Legambiente si è soffermato. I soldi per le demolizioni ci sono. Più volte, sul «Corriere del Mezzogiorno» (che come ha sostenuto la campagna anti-abusivi di Fanizza ora è pronto a denunciarne lassismo ed immobilismo), il sindaco Fanizza ha dichiarato che il Comune ha a disposizione 23mila euro (dei 33mila stanziati) mentre alla Cassa Depositi e Prestiti ha chiesto (le forse già ottenuto?) 100mila euro. Tutto con fermato ieri in un'intervista rilasciata ad un giornale locale. E allora: se i soldi ci sono, qual è il problema? Perc1iè non presentare i documenti al prefetto per l'avvio immediato delle demolizioni? Se lo chiedono tutti, a cominciare da Legambiente che i cuiresponsanbili annunciano la loro presenza simbolica con le forze dell'ordine alle prossime demolizioni. «Ci saremo anche noi», afferma ancora Maurizio Manna che chiede a gran voce di procedere alle demolizioni delle altre 10 abitazioni abusive già autorizzate dalla procura. «E tutto deve avvenire entro pochi giorni perchè a Porto Cesareo le costruzioni abusive da demolire sono circa 200. Aspettare un mese è davvero troppo per il lavoro che c'è dafare. Anzi dico di più: entro un mese le ruspe devono demolire il maggior numero di case abusive solo così si potrà dare un segnale forte ai palazzinari che stanno saccheggiando Porto Cesareo. E poi ricordo che bisognerà demolire le costruzioni abusive in tutto il Salento. Ho verificato personalmente che a Castro ed a Gagliano del Capo l'esistenza di cantieri abusivi in piena attività. Con i palazzinari bisognerà usare il pugno di ferro». Legambiente ha anche redatto una mappa degli abusi edilizi che è pronta a consegnare ai sindaci ed al prefetto di Lecce, Gianfranco Casilli. Dice Manna: «Aree a rischio si trovano a Nardò, in modo particolare nelle zone di Torre Inserraglio e Santa Maria al Bagno dove case abusive sono sorte come funghi lungo la costa». E ancora: «Nell'entroterra di Ugento il fenomeno è molto diffuso, soprattutto nei pressi delle masserie fortificate. Ma anche lungo le spiagge sono stati registrati molti casi anche se il Comune ha svolto un'ottima opera di prevenzione e repressione». Manna spiega, inoltre,' che «a Castro l'abusivismo edilizio potrebbe prendere una brutta piega. E a Gagliano del Capo, al Ciolo in modo particolare, i palazzinari starebbero saccheggiando il territorio, come peraltro starebbe avvenendo anche a Novaglie».
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