ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: LECCE    Pag.  5  )
Venerdì 12 marzo 2004

Piero Rossano

Ciesta al prefetto la convocazione del comitato per l'ordine e la sicurezza per il 22. «Non ci fermeremo fino a quando tutto sarà demolito»

 

 Mantovano: «Abbattimenti senza soste»

Il sottosegretario: «quello delle risorse è un falso prblema, con il procuratore capo ed i sindaci stabiliremo un calendario»


 

LECCE - Un comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, per fare il punto sulle demolizioni di case e altri manufatti abusivi e soprattutto allo scopo di individuare le linee per continuare il programma di abbattimenti, sarà convocato dal prefetto di Lecce per lunedì 22 marzo. E, novità, vi prenderanno parte più sindaci della provincia. Quelli dei centri, ovvero, dove il fenomeno dell'abusivismo edilizio è più avvertito che altrove.

L'AFFONDO DI MANTOVANO - E' questa la novità che rimbalza da Roma, dove ieri il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, nel dare notizia della richie sta (con data «chiusa» a causa di altri impegni che l'esponente di governo ha già in calendario tra le fine di questa e l'inizio della prossima settimana) formulata al prefetto Gianfranco Casilli, è voluto tornare sull'argornento anche alla luce del momento di pausa degli abbattimenti già avviati a Porto Cesareo «dove - ha osservato - sabato scorso non sono andato solo per concedermi una passeggiata ecologica, anche perché l'orario (le ultime demolizioni in ordine di tempo si sono verificate all'alba, ndr) non era dei più indicati». Mantovano, che ha scelto la via del sarcasmo per far arrivare il suo messaggio, ha mostrato tutta la sua determinazione di fronte a quanto emerso dall'ultimo comitato per l'ordine e la sicurezza pUbblica alla presenza dello stesso sindaco di Porto Cesareo. «Non ci saranno pause, né ora né mai: tutti gli immobili non soggetti a condono devono essere demoliti». E siccome da qualche parte è stata ventilata l'idea di riparlarne più avanti, addirittura dopo Pasqua, il sottosegretario ha incalzato: «Lunedì 22 dobbiamo approntare per prima cosa un programma di interventi».

LA PROCURA E I SINDACI- Per stendere un calendario di abbattimenti e, soprattutto, per dare un seguito agli indirizzi che potranno emergere in sede di comitato, Mantovano ha chiesto al prefetto che siano presenti i rappresentanti delle Forze dell'ordine in prÒvincia, quelli della magistratura (il procuratore capo Rosario Colonna in testa) oltre che i sindaci dei comuni che si ritiene particolarmente afflitti dal fenomeno dell'abusivismo edilizio. Sono quelli di Nardò, Ugento, Gagliano del Capo, Castro, Gallipoli, Castrignano del Capo, tutti centri peraltro già indicati da Legambiente come «epicentri» salentini di un malcostume purtroppo assai diffuso nel Mezzogiorno. «Essendo la legislazione in materia assai articolata e molte le competenze da coordinare - ha spiegato il sottosegretario all'Interno - è necessario che si proceda ad un coordinamento di tutte le forze in campo. Solo alla presenza di tutti si può comprendere dove sono i problemi e stabilire scadenze serie». In base a stime fornite proprio dalla Procura della Repubblica del tribunale di Lecce alla vigilia della campagna di abbattimenti inaugurata a Porto Cesareo nel febbraio scorso, sarebbero 750 i manufatti - tra quelli completati e quelli a rustico - che dovranno essere abbattuti. «Parliamo solo di quelli per i quali esistono sentenze inequivobabili - ha sottolineato Mantovano - e di questi all'incirca 200 nel solo comune di Porto Cesareo. Si tratta nella stragrande maggioranza non di prime case, cioé non di abusivismo di necessità. Di opere, ovvero, che hanno danneggiato l'assetto urbanistico e ambientale di larghe fette di territorio e per I questo motivo non c'è ragione di tentennare ulteriormente».

LA QUESTIONE FONDI Tra le difficoltà che si sono affacciate al meno tra quelle rilanciate di recente dall'amministrazione comunale di Porto Cesareo c'èquella del reperimento di risorse finanziarie per proseguire la campagna di abbattimenti. Mantovano ieri è tornato anche su questo aspetto. «L'opportunità di riunirsi anche alla presenza dei sindaci - ha rilevato - deriva anche dalla necessità di fare chiarezza su particolari tutt'altro che marginali. Sulla questione delle risorse da impiegare voglio ricordare che l'ultima Finanziaria prevede modalità specifiche per attingere fondi da capitali già individuati. Non può essere questo un problema insormontabile. lo so che ci sono 750 costruzioni abusive da buttare giù e siccome non si può fare un bombardamento a tappeto occorre individuare al più presto gli adempimenti giusti».


    

 

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