ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO (Sezione: IN PRIMO PIANO Pag. 2 ) |
Sabato 28 febbraio 2004 |
Lorena saracino
An punta i piedi: Tatarella è il candidato al Comune
BARI — Ora è l’intero partito nazionale di An a puntare i piedi per ottenere 11 candidato sindaco di Bari. E porrà la cosa come «prioritaria» al tavolo romano il 9 marzo prossimo. Inutile ricordare che il candidato, per il partito, hall volto e il nome di Salvatore Tatarella. Ieri, Italo Bocchino (il numero due dopo Ignazio La Russa), e tutto lo stato maggiore di An, dal sottosegretario Alfredo Mantovano, al sindaco Poli Bortone, ai parlamentari e consiglieri regionali hanno reso ufficiale questa posizione in una conferenza stampa. «Questa è la proposta di An e non siamo disponibili a tornare indietro», ha detto Bocchino, «nella scala delle priorità nazionali ci sono tre grandi aree dove si vota: Bari, Bologna e Firenze. Noi chiediamo Bari che deve tornare a portare alto li nome di Tatarelia. Di sottosegretari ne abbiamo tanti, il sindaco di Bari è uno solo». Per Bocchino questa è la migliore candidatura per ll Polo, lo dimostrerebbero sondaggi fatti dallo stesso partito di Fini ma non resi noti. Un punto fermo dal quale non si torna indietro: «Parliamo della seconda forza della coalizione». E Pisicchio? «Chi? - ha chiesto Bocchino - Il deputato dell’Udeur? L’intero partito di Mastella dovrebbe passare con il centrodestra. D’altra parte proprio noi abbiamo coniato li termine Oltre ll Polo». E gli altri alleati? «Comprenderanno. Ne abbiamo diritto e ci dovranno ringraziare». E Fitto? Non ci farebbe una bella figura, dopo essersi impegnato sul nome di Pisicchio. «Il presidente della Regione ha voglia di governare e non ha interesse a rompere con noi avendo a di-sposizione il migliore candidato che c’è». E l’Udc che schiera un candidato autorevole come Matarrese? «L’Udc chiede al tavolo nazionale la Provincia di Cuneo e l’avrà. Noi chiediamo Bari». E Forza Italia? «Vuole Firenze e non facciamo obiezioni. Quando ha chiesto Bologna gli è stata data». Di fronte all’incalzare delle domande dei cronisti Bocchino è stato un moloch. E lo stesso Tatarella ha annunciato che, formalizzata la candidatura, si dimetterà da segretario regionale: «E’ un atto dovuto». Dunque, An non mollerà su Tatarella e il fatto che tutto il partito abbia fatto quadrato lascia intendere che gll accordi nazionali si siano già consumati. Lo stesso La Russa ha telefonato a Fitto per informarlo della decisione, ieri, ma ha trovato il presidente della Reggione piuttosto titubante e ancora pronto a sostenere la tesi del sottosegretariato per Tatarella (che in quel caso dovrebbe finire in quota Forza Italia) per lasciare campo libero all’operazione centristadi Pisicchio. Tanto che lo stesso Pisicchio conferma: «La mia candidatura non ècondizionata dalle scelte di An. La scelta del centrosinistra non è utile per la città, anzi, la ritengo dannosa e per questo mi candido. Cosa che avverrà da qui a qualche giorno». Nessuna adesione al Polo, però, Pisicchio non ci pensa nemmeno. «Non è questo quello che mi sono proposto. La mia candidatura nasce in opposizione a quella di un magistrato di sinistra, non di centrosinistra, che vuol fare politica e ne dovrebbe stare lontano. Vedremo chi condivide questo progetto». Stando così le cose il Polo rischia di andare diviso alle prossime amministrative. Mentre il sottosegretario Guido Viceconte raccomanda a tutti la calma: «Ancora non c e nientedi definito, di chiuso. Quella è la candidatura di Ari, troveremo l’unità al tavolo nazionale il 9 marzo prossimo». E dall’Udc: «Bocchino dimostra di conoscere poco le strategie del nostro partito. Siamo stupiti a proposito della priorità sulla provincia di Cuneo». Di certo la partita non sarà facile ha fatto rilevare nel corso della riunione di An, il parlamentare Aurelio Gironda: «Il rischio è quello di distruggere un uomo ed un partito». Un’ipotesi che, in fondo, potrebbe non dispiacere a molti cosiddetti alleati. Ma Bocchino scongiura scherzetti. «Se Tatarelia perde tutta la classe politica di An nel Barese va a casa».
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