LECCE - Graziella Mascia, deputata romana di Rifondazione Comunista, ieri ha visitato il Centro di temporanea permanenza "Regina Pacis" di San Foca. "Avevo chiesto di entrarvi con una delegazione di sei persohe, alla fine hanno consentito solo a me di svolgere la visita, non mi era mai accaduto", esclama scuotendo la testa. E risponde con durezza al sottosegretario Mantovano. Dice: "Spero che abbia in mano cose serie per fare queste dichiarazioni".
Perché sono accuse gravi?
"Sono di una gravità inaudita perché noi contestiamo i centri da quando sono nati. Vorrei capire se facciamo parte di quegli estremisti di cui parla Mantovano".
Sa che, per le azioni di questi gruppi estremisti che osteggiano il "Regina Paci~", monsignor Ruppi è sottoposto a tutela e don Cesare è sotto scorta?
"Preferisco non pronunciarmi su questo aspetto perché rientra nelle valutazioni delle forze dell'ordine. Ma il vero problema è un altro".
Quale, onorevole?
"C'è una forte restrizione nelle visite in questi bentri che sono per noi veri e propri lager. Per loro sono strutture di accoglienza, allora perché non sono trasparenti? Pensi che per avere una copia della convenzione sulla gestione dei centri mi hanno chiesto di presentare una domanda al Ministero dell'Interno e mi hanno pregato di non divulgarla. Prima l'avevo dai prefetto senza problemi".
E perché secondo lei?
La parlamentare era ieri
al Regina Pacis "Spero che abbia delle prove per sostenere questo"
"E' un grande business. Queste convenzioni vengono stipulate in deroga alla legge sugli appalti e si svolgono con le regole della trattatiya privata. E così, salvo il "Regina Pacis", chiamano a parte cip ar e alle gare segipre tre associazioni, "F i a m m e d 'Argento", "Miseri c or -die" e "Croce Rossa". Circolano, tanti soldi. j; noi denunceremo questo spepero di denaro".
Cosa è successo a San Foca?
"E' accaduta una cosa grave, per la prima volta mi è stato negato divisi-tare un centro accompagnata. Sono andata a San Foca con sei persone, tutte membri delle associazioni. Mi hanno detto che soltanto io potevo entrarvi. Ad Agrigento mi sono presentata con dieci persone, ma mi hanno dato l'autorizzazione soltanto per cinque. A Lecce invece c e stata una chiusura davvero sorprendente, un po' come in Piemonte dove hanno negato la visita ad un centro ai consiglieri regionali come sindacato ispettivo. C'è una tendenza a limitare i permessi, e questo è davvero grave".
Cosa ha trovato al "Regina Pacis"?
"Sono stata nel centro di San Foca un'ora e mezza, di specifico non c'è nulla da segnalare se non le solite storie di immigrati costretti a restare nel centro contro la loro volontà".
Il 31 gennaio manifesterete anche a San Foca?
"Saremo nel Salento come in tutta Italia, la nostra battaglia non si ferma".