ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO (Sezione: LECCE Pag. 6 ) |
Martedi 2 marzo 2004 |
Salvatore Avitabile Il primo cittadino: «Con quali risorse faccio altre demolizioni?» La replica: «Lo Stato è pronto ad affiancarlo ma a Porto Cesareo accadono cose strane» Case abusive, scontro Mantovano-Fanizza
PORTO CESAREO La settimana scorsa non ha esitato ad alzare la voce contro Prefetura e forze dell'ordine per l'aggressione subita dai titolari della ditta che stavano demolendo una villetta abusiva a Porto Cesareo. «È indegno e vergognoso quello che è avvenuto», queste le parole del sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, che al sindaco Luigi Fanizza ha promesso l'intervento deciso dello Stato. «Entro pochi giorni tuttel le costruzioni abusive a Porto Cesareo saranno abbattute. Ci sarò anch'io e me ne andrò solo quando l'ultimo muro verrà demolito». Luigi Fanizza, proprio sul Corriere del Mezzogiorno ringraziò Mantovano per l'attenzione. Tutto ciò, però, è storia dei giorni scorsi. Ora, a quanto pare, l' «idillio» tra Mantovano e Fanizza sembra si sia svanito. Ieri mattina il sindaco avrebbe dovuto consegnare al prefetto Giancarlo Casilli i documenti relativi ad alcune delle costruzioni abusive da demolire. «Non lo h afatto, qui stiamo perdendo tempo. Le forze dell'ordine sono pronte ad intervenire a Porto Cesareo anche subito, ma lo strallo del sindaco sta bloccando tutto, Certo ha avuto un lutto e ci siamo fermati. Ma ora bisogna andare avanti. Il suo comportamento non è serio», dice Mantovano. Ma Fanizza gli ha risposto per le rime. «Io ho messo a repentaglio la mia vita nella lotta all'abusivismo edilizio. Si, è vero, ci sono ritardi nella consegna della documentazione ma è un problema legato alla mancanza di risorse. I soldi stanno finendo e le demolizoni non si possono fare, Forse Mantovano vuole fare il sindaco di Porto Cesareo? E poi i luitti si rispettano», afferma stizzito. Mantovano, tuttavia, è un fiume in piena. «Lo Stato - dice - è pronto ad affiancare il sindaco. Ma a Porto Cesareo accaddono cose strane. Prima si organizzano delle demolizioni, quelle delle agressioni e delle polemiche, senza aver chiesto l0intervento delle forze dell'ordine. Se lo avesse fatto, di certo sarebbe andata meglio. Adesso la Prefettura sta sollecitando la documentazione necessaria per procedere alle demolizioni e tutto resta fermo. Quei documenti servono per disattivare servizi aforniti alle case, come energia eletrica ed acqua, e per evitare problemi. Prima le case da abbattere erano 15, oggi sono diventate 3. L'opinione pubblica potrebbe cominciare ad vaere dei dubbi sulla volontà di ripristinare la legalità a Porto Cesareo. Ricorso poi che le procedure per altre 200 case da demolire devono ancora essere perfezionate»
Fanizza ieri ha sollecitato gli amministratori di Copertino, Leverano, Veglie e CArminao a chiesdere ai loro cittadini, proprietari di terreni a POrto Cesareo, a non costruire. «Per fortuna l'attività edilizia si è fermata, ma per le demolizioni i tempi non sono brevi. Sono in prima linea nella lotta all'abusivismo edilizio, ho anche la responsabilità dei documenti che consegno alla Prefettura. Lo Stato deve garantire l'incolumità della mia famiglia e bisogna valutare il rischio che certe operazioni non siano supportate daprovvedimenti giuridici». E ancora: «L'elenco degli immobili è sempre quello, ma purtroppo le risorse sono poche. È sempre il Comune il Comune a pagare. Avevamo 33mila euro, 10mila li abbiamo già spesi. Ne restano altri 23mila. Ho chiesto alla Cassa Depositi e Prestiti 100mila euro, la prefettura potrebbe attivare il fondo di rotazione».
Mantovano così conclude: «Non cerchi scuse, il sindaco. I problemi si affrontano uno alla volta. Porti i documenti, abb ia fiducia nelle istituzoni e poi penseremo alle risorse»
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