ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO (Sezione: PRIMA PAGINA Pag. ) |
Domenica 7 marzo 2004 |
di CARMINE FESTA
Lo Stato non ha finito
Ieri mattina all’alba, lo Stato ha dimostrato a Porto Cesareo che quando vuole risolvere un problema ha uomini e mezzi per farlo. Tre settimane fa avevamo richiamato l’attenzione sugli abbattimenti che a Lesina, sul Gargano, avevano avuto successo perché protetti da 400 agenti mentre a Porto Cesareo erano stati impediti da aggressioni e malori a cui quattro agenti quattro non avevano potuto porre rimedio. Ieri le prime tre villette abusive, tra cui quella costruita intorno ad un palo della Telecom (e dunque il simbolo dell’illegalità edilizia in Salento), sono andate giù sotto gli occhi di 120 agenti. Sull’azione della ruspa della ditta Magno di Leverano ha vigilato inoltre il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, così come aveva promesso. Ecco perché il terzo tentativo, dopo quelli andati a vuoto il 12 ed il 20 febbraio scorso, è riuscito. Tutto bene, allora? Non proprio. Cosimo Magno, il demolitore, ha detto che lascerà l’appalto. La notte precedente il lavoro è stato minacciato da cinque giovani che solo per prontezza è riuscito a seminare con la sua auto. Sul luogo degli abbattimenti, poi, il Comune non c’era. Del sindaco Luigi Fànizza nessuna traccia. Non c’era nemmeno un assessore comunale. C’era solo Giovanni latta, capo ufficio tecnico del municipio. Il compito dello Stato non è finito: ora deve proteggere chi vuole fare il proprio lavoro.
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