ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:  LECCE   Pag.   7   )
Sabato 31 maggio 2003

P. Ros.

Duro uintervento del sottosegretario alla Conferenza di magistrati e avvocati

Mantovano: «Giustizia inadeguata»


LECCE - Le risposte attuali della giustizia sono inadeguate e non solo per la carenza di strumenti e di risorse strutturali. E' la sintesi dell'intervento i tenuto ieri a Lecce dal sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano nella giornata di apertura della Conferenza unitaria nazionale della Magistratura e dell'Avvocatura. «Servono interventi i che vadano soprattutto nella direzione dell' efficienza, di cui si sente la maggiore mancanza. Efficienza - ha sottolineato l'esponente di governo - significa certamente mezzi e strutture ma significa anche risorse umane».

Ai convenuti al lavori ospitati nel Politeama greco è giunto anche un messaggio formulato dal presidente della Repubblica. Carlo Azeglio Ciampi ha sì auspicato che vengano affrontati «con decisione» i temi della giustizia, ma solo «attraverso un dialogo costruttivo». Che è quello che si propone in fondo la tre giorni di Lecce che si chiuderà domani con l'atteso intervento del guardasigilli, Roberto Castelli.

Mantovano ha fatto anche un accenno al convulso momento quando ha toccato l'argomento sul rapporto tra politica e magistratura (definito testualmente «pessimo»). «Non sipuò trascurare la circostanza che mentre si svolge questo convegno vi è uno scontro durissimo che non fa bene a nessuno, che delegittima le istituzioni generali» ha rilevato Mantovano.

Silvano Berti, presidente dell'Organismo unitario dell'Avvocatura italiana, ha invece sollevato il «gravissimo ritardo nell'attuazione delle riforme da parte del governo, riforme che riguardano la qualità del servizio». Ritardi che lo stesso Mantovano ha attribuito in qualche modo all'atteggiamento dei magistrati, che con un «brusco sciopero» interruppero le proposte del governo sull'ordinamento giudiziario. Ma Edmnondo Bruti Liberati, presidente dell'Associazione nazionale Magitrati, dal canto suo, ha indicato la strada della riforma attesa dalla categoria. «Vogliamo - ha detto - che il pubblico ministero rimanga attratto nell'orbita della giurisdizione, nell'orbita della magistratura giudicante, piuttosto che essere attratto dall'orbita di polizia». Poi una chiosa: «il compito dei magistrati è quello di rendere l'indipendenza della magistratura, che è garanzia per i cittadini e non certo un privilegio per i giudici».


    

 

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