Incontro a Trepuzzi nell'impresa aperta con i fondi antiracket. Il sottosegretario Mantovano: banche sorde e niente solidarietà nemmeno dagli edili
Trepuzzi - Sorride e guarda con orgoglio il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, il questore Vincenzo Caso, il prefetto Giovanni D'Onofrio, il colonello dei carabinieri, Sergio Raffa, e il colonello della Guardia di Finanza, Antonio Maggiore. Sorride e gli brillano gli occhi di felicità quando vede entrare nella saletta della sua azienda, la «New Impresit» di Trepuzzi riaperta il 10 dicembre scorso grazie ai fondi della 44/99 ottenuti dopo aver denunciato fatto arrestare i suoi estorsori, due imprenditori noti a Lecce per aver combattuto il racket, Francesco Scupola di Cavallino e Maaria Rosaria Filograna di Casarano.
SONO SENZA OPERAI - Lo Stato ieri mattina gli ha manifestato in modo eclaatante fiducia, vicinanza e sicurezza. «Non ho mai mai avuto dubbi, lo Stato mi è sempre stato vicino», dice con un filo di voce Luigi Budano, 47 anni, che nei giorni scorsi ha denunciato che la mafia starebbe cercando di isolarlo e di impedire agi operai di lavorare per la sua azinda. E ieri ha confermato l'accusa. «Ho bisogno di dodici operai, li ho cercati nelle liste di collocamento di Campi Salentina. Gli iscritti sono circa 300, nessuno ha accettato. Anzi c'è chi mi ha chiesto 125 euro in nero al giorno». Non chiede allo Stato una scorta. «Non l'avevo nemmeno quando ero testinone nei processi di Milano», aggiiunge.
I MIEI RICATTATORI - Ha idee chiare anche su chi starebbe cercando di isolarlo. Dice: «Sono piccoli imprenditori legati ai boss della zona, gente abituata a pagare il pizzo ai propri operai. Qualche giorno fa ero al bar e sono stasto avvicinato da una persona che mi ha intimidito. Come? Mi ha detto: guarda che i nipoti di quelli lì che comandano qui potrebbero tornare ad attacarti. Ma io non mi lascierò intimorire. E resterò a Trepuzzi dove sto per lanciare una nuova associazione antiracket». Budano accusa frontalmente anche gli istituti di credito. Afferma: «Al Nord stanno apprezzando la mia professionalità, ho preso due appalti per migliaia di euro. E la mia azienda sta per ottenere la certificazione Iso. Eppure alcuni istituti di credito hanno respinto la mia richiesta di aiuto. Pensi che un direttore ha definito il decreto legge 44/99 carta straccia. E c'è chi mi ha offerto uno sforamento bancario non superiore a 3mila euro».
MANTOVANO ACCUSA - Il sottosegretario all'Interno, Afredo Mantovano, accusa le banche e le associazioni di categoria. «Non tutte le banche - prescisa - ma solo alcune sulle quali ci sono indagini in corso. Devono cessare nel nostro territorio prassi bancarie di favore verso i proventi dell'illecito e di sfavore nei confronti di imprenditori onesti e coraggiosi di cui l'unica garanzia sono i progetti che intendono realizzare». Il sottosegretario lancia la sua proposta: un protocollo di intesa con le anche per facilitare l'uso dei fondi dela legge antisura con l'obiettivo di fissare un termine entro cui le banche sono tenute a rispondere alla richiesta di finanziamento, non considerando più pregiudizievole la condizione di protestato.
PARLA DE RICCARDIS - E Mantovano bacchetta anche le associazioni di caategoria. «Io mi chiedo a che serve un'associazione di categoria se non si preocupa di sostenere un impresa che è soggetta a richiesta di racket o, dopo aver resistito al racket, dal non avere le condizioni ideali per emergere. La solidaietà si può manifestare in mille modi, come passarsi dei lavori nel rispetto delle leggi, esiste un subbappalto lecito». Salvatore De Riccardis, presidente degli industriali, fa sapere che «l'Assindustria è pronta ad aiutare Budano se lo chiede. Ma non capisco gli attacchi di Mantovano