ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su IL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO (Sezione: LECCE Pag. 8 ) |
Sabato 31 maggio 2003 |
Giuseppe De Luca. L'assemblea in programma si è trasformata in un sit in. Dopo l'intrvento di prefetto, questore, ed un altro incontro in Comune è emersa la schiarita Omfesa, rabbia e speranza: bloccata la mobilità
TREPUZZI - L'azienda non avvierà le procedure di mobilità. E' la notizia portata direttamente dal sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano agli operai dell'Omfesa che da ieri pomeriggio, passate da poco le 18, avevano occupato la stazione ferroviaria di Trepuzzi. La vibrata protesta dei lavoratori si era infatti spostata dalla piazza del Municipio al binari per danneggiare Trenitalia, la maggiore imputata della crisi che da quasi un anno tiene con 11 fiato sospeso circa 200 famiglie ed oltre 170 operai. Solo a sera inoltrata i lavoratori hanno riavvolto striscioni e bandiere per far rientro a casa, e comunque dopo che sui binari - presidiati dalle forze dell'ordine - sono giunti, assieme a Mantovano, li senatore ds Alberto Maritati, il questore di Lecce Giovanni Caso, Ennio De Leo, direttore generale dell'Omfesa, i consiglieri regionali Antonio Maniglio, Enzo Russo, Sandro Frisulio, Antonio Rotundo e la delegazione sindaca le. La tensione si avvertiva nell'aria già dalle prime battute dell'assemblea pubblica in piazza ed è esplosa quando, parlando al megafono, qualcuno avvertiva che li sottosegretario Mantovano aveva convocato per martedì prossimo in prefettura a Lecce una riunione con li sindaco di Trepuzzi, Cosimo Valzano, e le rappresentanze smdacali per discutere del problema. Una ondata di fischi sommergeva letteralmente la piazza, unitamente al commento unanime che né Mantovano nè altri parlamentari, nonostante fossero stati informati, avessero ritenuto opportuno partecipare all'assemblea. E così partiva la proposta di organizzare un sit in presso la sede di Trenita- lia e del ministero dei Trasporti nella capitale. Più immediata, però, è parsa la soluzione di bloccare la stazione ferroviaria. "Siamo stanchi di ascoltare solo parole - hanno gridato gli operai-: vogliamo risposte concrete. Tra qualche giomo terminerà la cassa integrazione e noi vogliamo sapere quale sarà la fine dell'azienda e, soprattutto, che fine faremo noi". Poi la svolta. Giungono a Trepuzzì Mantovano, ll questore Caso, Maritati e De Leo che, nella sala della Giunta del Municipio, incontrano li sindaco Valzano, i consiglieri region~i e le delegazioni sindacali. Dopo un lungo incontro la notizia della revoca delle procedure che avrebbero condotto alla mobilità. "Con la mobilitazione dei lavoratori è passata l'impostazione sindacale, per cui l'azienda ha revocato le liste di mobilità". E' stato questo li commento a caldo di Sergio Calò, segretario provinciale di Fim-Cisl. "Penso - ha proseguito - che con l'impegno di Fitto e Mantovano si possa dare un futuro all'azienda. Martedì ci attiveremo affinché Trenitalia provveda' a dare lavoro all'Omfesa e chiederemo un negoziato con ll ministero perché approvi la mobilità anche per li lavoratori con contratto di formazione perché rappresentano li futuro per l'azienda". Intanto, questa mattina alle 10 i Ds presentano una proposta per uscire dalla crisi.
|
vedi i precedenti interventi |