ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO (Sezione: IN PRIMO PIANO Pag. 3 ) |
Sabato 2 agosto 2003 |
Marco Brando
Radiografia del pianeta carcere pugliese: 15 strutture e 3682 detenuti
BARI - Il "pianeta carcere" in Puglia si compone di una galassia di quindici strutture, alcune della quali in disuso. In tutto, i detenuti, imputati o con sentenze definitive, erano, alla scadenza del 30 giugno scorso, 3682 (460 gli extracomunitari), di cui 139 donne, malgrado la capienza regolamentare non sia superiore alle 2.381 unità. Lo si rileva consultando il sito del ministero della Giustizia (www.giustizia.it ). Si tratta dei soli dati ufficiali, dato che - malgrado l'approvazione del cosiddetto indultino - gliuffici ministeriali ieri sera non erano ancora in grado di fornire informazioni ufficiali sugli effetti dell'atto di clemenza. "Si tratta di meccanismi complicati da applicare - ha fatto sapere l'ufficio stampa - non si possono fornire cifre avventate, che potrebbero creare aspettative infondate. Il calcolo è molto complesso e richiede tempo". La conferma di queste difficoltà viene anche dall'ex magistrato e sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano (An), che già da tempo condivide la preoccupazione dei sindaci salentini per la prospettiva delle liberazione di molti pregiudicati: "Per definire quante persone potranno uscire è necessario valutare moltissime variabili. E, oltre tutto, il giudice di sorveglianza, in casi particolari, può comunque negare i benefici previsti dall'indultino". Secondo l'organigramma del ministero le quindici prigioni pugliesi sono così divise. Sono otto le case circondariali: quella di Bari (con 478 detenuti, malgrado una capienza massima regolamentare - cpr -di 220 reclusi), Brindisi (68/ cpr 92), Foggia (614 I 390), Lecce (1277/675), Lucera (159/160), San Severo (24 I 44), Taranto (530/294), Trani (289/283). Le case di reclusione, dove ci sono solo detenuti con sentenze passate in giudicato, sono quelle di Trani (29 I 47) e Turi (165/142), prigione famosa per aver ospitato dal 1929 al 1933 Antonio Gramsci (lì il leader comunista iniziò la stesura dei "Quaderni dal carcere"). Delle cinque case mandamentali funziona solo quella di Altamura (49 / 103), in ristrutturazione, mentre i detenuti di Casamassima sono stati trasferiti nel carcere di Bari, sempre per motivi legati a ristrutturazioni, all'inizio del 2003. Sono inutilizzate le piccole prigioni di Maglie, Rodi Garganico e Trinitapoli, soprattutto per ragioni legate alla totale inagibiità. Non tutti i detenuti ospitati dalla carceri del Tacco d'Italia sono comunque residenti nella Regione. Pugliesi dietro le sbarre nellaloro terra sono 2945, altri 1559 sono in altre regioni. In totale i pugliesi detenuti in Italia sono 4054 (dati del ministero della Giustizia al 31 dicembre 2002). Sul piano teorico (ma le previsioni sono, com'è stato scritto, avventate per il momento) potrebbero godere dell'indultino circa il 12 per cento dei detenuti in Italia: il provvedimento prevede che possano uscire coloro che hanno ancora due anni di pena residua da scontare, purché non si tratti di gravi reati come quelli legati a mafia, terrorismo, pedofilia. "Occorre precisare - afferma Mantovano - che chi non ha commesso reati gravi e si trova nella situazione prevista dal provvedimento in genere può già godere di misure alternative alla detenzione". In ogni caso anche in Puglia il sovraffollamento è le vera piaga delle carceri. I casi più emblematici sono quelli di Bari e di Lecce, dove ci sono il doppio dei detenuti rispetto a quelli che si potrebbero ospitare in base al modo in cui l'istituto fu progettato. E il problema, dal punto di vista sociale, investe soprattutto alcune aree del Sud Italia: 45,24 % è infatti la percentuale di detenuti originaria delle quattro principali regioni meridionali (Campania, Sicilia, Puglia e Calabria).
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