ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: IN PRIMO PIANO   Pag.   3    )
Domenica 20 luglio 2003

Bepi Castellaneta

EMERGENZA CRIMINALITA'
L'INTERVISTA

Mantovano: «Troppi boss liberi, i giudici riflettano»

Dopo gli ultimi agguati a Bari e Foggia il sottosegretario all'Interno invita i magistrati a «a non chiudere gli occhi»



L'ultimo omicidio, l'ultimo capitolo di questa catena di sangue che sta attraversando il centro e la periferia di Bari, è avvenuto ieri, quando la sua missione in prefettura per presiedere il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica si era conclusa da poche ore. E adesso il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, torna sull'emergenza criminalità e si sofferma in particolare sul problema scarcerazioni, dicendo che «quella di Bari è un'anomalia» e invitando la magistratura «a non chiudere gli occhi e a riflettere con i propri organi associativi su quanto sta accadendo».

Sottosegretario, un altro grave fatto di sangue a Bari. Per giunta a poche ore dalla riunione del Comitato per la sicurezza. «Perlaverità sono due gli episodi accaduti nelle ultime ore».

Quali?
«C'è stato l'omicidio di un pregiudicato che era stato rimesso im libertà e subito dopo c'è stato l'arresto di un altro pregiudicato trovato in posesso di una pistola»

E quindi?
«E quindi a mio avviso questi episodi confermano che da un lato c'è un, grande impegno delle forze di polizia che produce risultati e dall'altro si registrano scarcerazioni discutibili».

Si riferisce alle ultime scarcerazioni che ci sono state a Bari?
«Mi riferisco in generale al ritorno in libertà di soggetti pericolosi: non solo a Bari, ma anche a Foggia».

Secondo lei il problema della decorrenza dei termini potrebbe essere risolto con un intervento legislativo?
«Assolutamente no».

Perché?
«Perché in questo caso l'intervento legislativo non serve a niente».

E allora che cosa ritiene necessario?
«Una riflessione interna da parte della magistratura: è giusto che invochi l'autonomia, ma pensi anche a risolvere questi problemi».

Non aveva detto di non voler alimentare polemiche?
«E lo ribadisco. Il mio non è un attacco alla magistratura, ma un invito alla riflessione. Non è possibile chiudere gli occhi di fronte alla realtà: quella di Bari è un'anomalia e torno a ripetere che sono stati scarcerati anche elementi di grande spicco della criminalità organizzata foggiana».

Secondo lei sui tempi della giustizia non pesa anche la carenza di uomini e mezzi?
«Tanti anni fa non è che la situazione fosse migliore. Eppure in passato proprio in Puglia sono stati celebrati processi importanti che hanno inferto duri colpi alla mafia».

Per esempio?
«Per esempio i vari maxiprocessi alla Sacra corona unita».

Rimane il fatto che i problemi ci sono. A Bari mancano i soldi pergli stenotipisti, alcuni processi si sono bloccati.
«E vero, ma per un periodo ristretto. Il problema dei tempi non può essere certo addebitato alla stenotipia. Il fatto è che nel frattempo tornano in libertà soggetti ritenuti pericolosi sulla base di indagini approfondite».

Non sarebbe meglio allungare i termini di custodia cautelare per certi reati?
«Ma i termini non si possono mica allungare all'infinito. E poi i termini possono essere sospesi anche nel corso del dibattimento».

Prima Foggia, poi Bari: la Puglia è la nuova emergenza criminale italiana?
«Preoccupa la situazione di quelle due città. Va decisamente meglio nelle altre province».

Che situazione ha trovato invece nei centri colpiti da questa escalation?
«A Bari c'è uno scenario frastagliato, dove nessuno riesce imporre la propria leadership: e questo porta ad azioni efferate».

E a Foggia?
«Qul ci sono fenomeni gravi soprattutto nel capoluogo, a Cerignola e San Severo; preoccupa anche quanto avviene sul Gargano, che costituisce una realtà criminale a parte».

Si parla sempre di prevenzione. Ma l'impressione è che non che funzioni molto: c'è stata una sparatoria dopo l'altra.
«Sono stati fatti passa avanti, ma sul fronte della prevenzione il vero salto di qualità ci sarà con la sala operativa interconnessa che in Puglia sarà attivata l'anno prossimo».

Intanto c'è chi invoca l'esercito.
«È un'idea che suscita dubbi»

Perché?
«La Puglia è un territorio turistico: un'operazione del genere potrebbe avere ripercussioni negative».

Che ne pensa mvece di una nuova operazione Primavera?
«A Bari la presenza delle forze delle polizia è già molto consistente. In provincia di Foggia, sul Gargano, potrebbe anche rivelarsi utile».


    

 

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