ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su QN LA NAZIONE IL RESTO DEL CARLINO IL GIORNO (Sezione: PRIMO PIANO Pag. 3 ) |
Venerdì 13 Dicembre 2002 |
di Elena Duranti
L'immigrazione a Prato non è solo fuga dalla miseria.
PRATO — L'immigrazione a Prato non è solo fuga dalla miseria. O meglio non più. Qui assume mille sfaccettature, mille voci, mille problemi. Alla presentazione del dossier statistico «Migrantes» della Caritas, in palazzo comunale, hanno portato la loro testimonianza un medico cinese, un immigrato nigeriano e una donna ucraina che ha lasciato la sua famiglia in patria. Storie che vanno al di là dei numeri, che toccano il cuore e suscitano ammirazione. Nel salone consiliare erano anche presenti il responsabile del dossier Franco Pittau; Fracesco Paletti della Caritas diocesana di Pisa; Anna Marsden del Centro ricerche e servizi per l'immigrazione di Prato; il sindaco di Prato, Fabrizio Mattei; il prefetto e il vescovo Gastone Simoni (nella foto sotto il titolo). L'incontro è servito per fare il punto sulla situazione locale e ribadire la necessità di interventi straordinari, anche all'indomani del «summit» con il sottosegretario agli interni, Alfredo Mantovano. Il vescovo Simoni ha espresso con forza la sua preoccupazione per la situazione che si registra nella comunità cinese: «Bisogna distinguere tra immigrazione e immigrazione. Fino a che punto possiamo tollerare lo sfruttamento e l'illegalità che vi sono diffuse nella Chinatown pratese?». Rivolto ad alcuni immigrati musulmani presenti all'incontro: «I nostri fratelli islamici sanno che noi aiutiamo tutti senza distinzione. Chiediamo loro, però, di fare il possibile per comprendere la nostra cultura, la nostra civiltà, la nostra fede — ha ammonito — Per quanto possibile vi chiediamo di porre nei vostri paesi, voi che l'avete conosciuta qua da noi, la questione della libertà religiosa, in una autentica cultura della reciprocità». E il prefetto Abramo Barillari sottolinea: «Prato rappresenta un caso nazionale sul fronte dell' immigrazione». Rispetto alle altre città della Toscana, a Prato si registra la più alta percentuale di presenza di stranieri immigrati rispetto al totale dei residenti, con il 5,38%, davanti a Firenze anche con il 4,15%. La prevalenza degli immigrati presenti a Prato è composta da cittadini cinesi, seguiti da albanesi, marocchini e pakistani. Il quartiere cittadino più popolato da extracomunitari è il centro, con una percentuale di stranieri (circa 4.223 rispetto ai 33.712 residenti) del 12,53%. Per il sindaco Mattei, Prato ora deve vivere la stagione della cittadinanza, dopo quella dell'accoglienza: «La legge Bossi-Fini non ci trova favorevoli. Se non arriveranno aiuti concreti dal governo si rischia la frattura».
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