ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su QN
La Nazione Il Resto del Carlino Il Giorno

(Sezione: La Nazione    Prato Pag.    )
Domenica 1 Dicembre 2002



Tessile, unità in frantumi


 

PRATO — Spaccatura tra industriali e artigiani. «L'Unione Industriale, da sola, non rappresenta il sistema moda di Prato dove l'80% della produzione è costituita dai contoterzisti. Ora esiste il rischio concreto di una rottura dei tavoli di lavoro espressi unitariamente dal distretto pratese». A pochi giorni dal summit unitario col ministro Marzano, questa è la risposta dei presidenti di Confartigianato e Cna alle riunioni private indette autonomamente con il Governo dall'associazione degli industriali pratesi. Il presidente della Cna, Anselmo Potenza, sottolinea: «Da mesi abbiamo posto una serie di questioni vitali in difesa del contoterzi ai tavoli di confronto che raggruppano tutte le forze economiche, politiche e sociali del distretto. A queste proposte gli industriali hanno risposto sempre con un no ma noi, sulla base di un preciso impegno di mediazione fatto dalla Camera di Commercio, abbiamo accettato di lavorare per mantere unito il distretto.

Ora questa iniziativa privata presa da Maselli dimostra che gli industriali intendono condizionare i risultati del tavolo unitario e sono disposti ad utilizzare qualsiasi escamotage per strappare risposte nel loro interesse e non nell'interesse della città. A questo punto il rapporto di fiducia è finito e se nei documenti e nelle richieste per Regione, Comune e Governo non avremo garanzie certe per il contoterzi, questa battaglia per il distretto ci vedrà su campi diversi. Del resto è innegabile che il vecchio modello degli industriali che portano lavoro a Prato non funziona più e se i committenti vanno a produrre nei paesi del terzo mondo, i contoterzisti pratesi intendono andare a cercare lavoro altrove, nei mercati sviluppati e negli altri distretti italiani.

Tutto questo dimostra che gli industriali non sono più gli interlocutori di tutto il distretto ed il nostro impegno sarà quello di farlo ben presente alle massime istituzioni locali come il presidente della Regione, il sindaco di Prato e il presidente della Camera di Commercio».

Severo anche il presidente di Confartigianato, Giovanni Nenciarini: «Se da un lato tutte le iniziative tese a perorare la causa del distretto vanno bene, d'altro canto però ci preoccupa non poco il comportamento dell'Unione Industriale che predilige incontri privati e separati. Non vorremmo che l'andare da soli a trattare col Governo significasse una diversità di visione strategica sul distretto. Rispetto alle grandi vertenze del sistema moda, infatti, il comparto artigiano si è comportato in maniera opposta perché ha ricercato gli incontri con il Governo, con Mantovano e Marzano, il 3 e 10 dicembre prossimi, con la precisa volontà di dare voce a tutta la realtà del sistema moda pratese. Riteniamo che questo sia il modo giusto di comportarsi. In caso contrario, il rischio è quello di assistere ad una spaccatura dell'unitarietà che potrebbe ripercuotersi su tutti i tavoli di lavoro congiunto. Nessuno escluso».


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