ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su QN
IL GIORNO il Resto del Carlino LA NAZIONE

(Sezione:  LA NAZIONE     Pag.     )
Mercoledì 24 settembre 2003

di Piero Scortecci

 

Il sottosegretario Mantovano: «Anche i privati possono fare la loro parte nella lotta al crimine».

Billè annuncia che l'esperienza aretina sarà ripetuta in venti città della Penisola 


 

AREZZO — Nove rapine ogni cento sportelli, 290 furti e 84 scippi ogni centomila abitanti: Arezzo è un'isola felice o quasi, lo dicono tutti. Non è il Bronxs, ma non è neppure Roma ne' Milano ne' tantomeno Napoli dove la criminalità imperversa in maniera più spavalda.

Nonostante un livello di allarme di gran lunga inferiore alla media nazionale è proprio qui, ad Arezzo, che ha visto la luce il seminario promosso dal ministero degli interni e dalla Confcommercio per prevenire le rapine nei negozi e ogni possibile attività criminale contro la grande distribuzione e quella tradizionale.

Tempi duri quelli che si preannunciano per i rapinatori. E' questo che si augurano i commercianti accorsi in massa, in prefettura, per partecipare alla presentazione dell'iniziativa. Un'occasione importante, hanno affermato il sottosegretario Alfredo Mantovano e il presentato dalla Confcommercio Sergio Billè, per varare un piano di contenimento dei rischi che gravano sulle spalle degli operatori.

Farmacisti, antiquari, gestori di pompe di benzina, gioiellieri, orafi, tabaccai sono i bersagli più ambiti per i criminali. «Un ruolo importante, ma non esclusivo — ha affermato il sottosegretario Mantovano — è affidato alle forze dell'ordine e alla capacità di collegamento fra le varie componenti del sistema sicurezza, ma anche i privati possono fare la loro parte, attivando sistemi di prevenzione».

«I corpi di polizia e i cittadini devono sentirsi partecipi di un sistema integrato di strategie contro il crimine, in cui ognuno ha i suoi compiti, ai privati cittadini, in particolare i commercianti, il dovere di collaborare con le forze di sicurezza». «Due gli obiettivi che si è data la Confcommercio dopo una serie di atti che hanno impressionato l'opinione pubblica — ha sottolineato Sergio Billè — attivare con il ministero programmi di prevenzione, impedire che i commercianti esasperati per l'escalation di violenza siano portati a farsi giustizia da soli, come pistoleri killer».
«Mi auguro che questo esperimento pilota possa essere trasferito al più presto sull'intero territorio nazionale. Spero che entro un anno almeno venti province possano avere un'identica opportunità».

Dagli esperti sono arrivate le prime indicazioni sui comportanti da adottare per evitare il peggio. In questo senso, l'immagine offerta alla riflessione degli intervenuti dal professor Antonio Bicegno dell'omonimo studio di formazione, è chiarificatrice: «Il leone nella savana va a caccia di gazzelle, ma dal branco ne verrà strappata una sola, se altre se la caveranno con una corsetta». Per tabaccai, gioielleri e orafi vale la stessa legge, viene rapinato solo chi dimentica alcune, poche regole fondamentali. «I leoni non scelgono a caso le loro vittime». Ecco, allora, qualche regola d'oro da tenere presente per garantire maggiore sicurezza nei negozi: stare lontani dalle casse se non ci sono clienti, mostrarsi sempre attivi, avere in negozio una porta a vetri, tenere il negozio sempre ben illuminato.Psicologi, forze dell'ordine, esperti di sistemi d'allarme saranno i protagonisti di questa originale battaglia per contrastare la criminalità e i rischi che si porta dietro.

Una "sicurezza partecipata" è stata auspicata dal vice capo della Polizia Antonio Manganelli, intervenuto assieme al prefetto di Arezzo, Anna Maria Sorge, all'inaugurazione del seminario, la cui denominazione "Agire, non reagire" farà il giro della Penisola.


 

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