ROMA - “Ci stiamo impegnando come pazzi. Ma posso assicurare che sarà una legge mo-l-to equilibrata e mo-l-to civile”. Il gruppo di lavoro di An, per la presentazione della proposta di legge più attesa della legislatura, si riunirà domani. Gian Paolo Landi di Chiavenna siederà a quel tavolo ristretto insieme al coordinatore Ignazio La Russa, ai capigruppo Anedda e Nania, ai sottosegretari Mantovano e Mantica. A metà settimana la bozza sarà illustrata ai parlamentari durante un forum. Venerdì Fini presenterà il testo, dopo averlo accuratamente limato, sia alla Camera sia al Senato. "Il vicepremier non lo firmerà. Questione di galateo istituzionale”, spiega Landi.
E' tutto pronto in via della Scrofa per il lancio del "piano-immigrati". A quella svolta sul voto agli extracomunitari che ha scombussolato il partito, spiazzato Berlusconi e imbufalito la Lega, manca solo il sigillo finale. Sarà una squadra di "saggi aennini" a mettere nero su bianco la proposta choc di Fini. Compito non facile e altamente a rischio.
Onorevole Landi, avete cominciato a tracciare le linee guida?
Gli immigrati regolari residenti in Italia da almeno sei anni potranno ottenere il diritto di voto attivo (possibilità di eleggere ma non di candidarsi, ndr ) in sede amministrativa. Senza bisogno di chiedere la cittadinanza, ma rispettando precisi requisiti.
Quali?
Oltre agli anni di residenza, ci saranno altri limiti, come l’assenza di precedenti penali, la disponibilità di un reddito sufficiente al mantenimento della famiglia, il lavoro certificato. Ma probabilmente non saranno inseriti in questa legge che modifica l’articolo 48 della Costituzione. La questione sarà regolata con provvedimenti successivi. E' una delle ipotesi.
E le altre?
Intervenire sulla legge per la cittadinanza, abbassando da dieci a otto gli anni per presentare la domanda.
E' vero che avete in testa delle misure specifiche per gli immigrati islamici?
La mia tesi è di introdurre tra i requisiti per la partecipazione al voto anche il rispetto dei principi fondamentali della Costituzione. Penso al diritto naturale alla famiglia, al diritto di libertà religiosa. In certe applicazioni del Corano ci sono profonde distonie con la nostra Carta. Ma questo profilo potrebbe non reggere dal punto di vista costituzionale.
I tempi di attuazione?
La legge avrà quattro passaggi parlamentari. Se tutto fila liscio, la riforma sarà operativa a partire dalle prossime amministrative. Tre o quattro anni, all'incirca.
Quanti immigrati maturerebbero il diritto di voto?
Almeno 150 mila, ma quando la legge andrà a regime il loro numero è destinato a crescere.
La Russa ha annunciato una grande campagna d’informazione per sensibilizzare la base di An
Non so dire come il coordinatore intenda muoversi. E' però poco credibile che la legge passi attraverso il vaglio delle segreterie.
Per Gasparri perderete voti
Sono valutazioni di Gasparri. Il ministro ritiene che non siano maturi i tempi. La stragrande maggioranza dei tesserati e l’elettorato d’opinione di An condivide invece le nostre idee. E secondo un recente sondaggio il 24 % degli extracomunitari regolari voterebbe per noi. Forse sull'onda emotiva del momento, ma intanto...
Intanto la Lega vi accusa di tradimento e si stagliano all'orizzonte della Cdl cupi scenari di crisi...
Preferisco fornire delle cifre. Grazie alla Bossi-Fini abbiamo compiuto passi importanti per ripulire il territorio dai clandestini. Dalla metà dell'99 sono emersi dal lavoro nero 703 mila immigrati. Nel'96, quando governava l'Ulivo, gli irregolari erano un milione e mezzo. Adesso il quadro è più rassicurante e si è normalizzato.
Quindi vi potete "permettere" di concedere il voto...
Si potrebbe dire anche così.
Secondo Formigoni gli immigrati non pongono come prima richiesta quella del diritto elettorale. Anche lei non crede che venga prima il diritto alla salute, a una casa, a un lavoro?
A me risulta che tutti, anche i clandestini, possano utilizzare le strutture sanitarie presenti in Italia. Quanto all'abitazione, nella Bossi-Fini è stabilito l'impegno dei datori di lavoro a sistemare gli immigrati in dimore consone e non in loculi di pochi metri quadrati. Dal punto di vista legislativo la questione è stata affrontata. Certo, se si riferisce all'attuazione pratica di certe norme, beh quello è un discorso che sfugge alla volontà del legislatore.
La sinistra è ben lieta di votare la legge di Fini per spaccare il Polo.
Per poterla votare dovranno prima leggerla. Confido comunque che in Parlamento ci sia un ampia convergenza delle forze del centrodestra sul nostro testo. Lega compresa.
E se non ci fosse?
Nessuno scandalo. Sull'indulto c'è stata la trasversalità. E personalmente ritengo gravissimo il lassismo sui condoni e le moratorie.
Dunque avanti anche senza intesa?
Il nostro pdl è di grande equilibrio e facile da metabolizzare. Detto questo, non provo alcun imbarazzo a dialogare con la parte migliorista dei ds e le componenti più illuminate dell'Ulivo.