ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su la Padania
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Martedì 4 Maggio 2004

 

IL MINISTERO DELL'INTERNO: 88 INCIDENTI DAL 2001

 «Otto anni di violenze contro di noi»

L'on. Pietro Fontanini: quali misure si vogliono adottare per tutelare la nostra sicurezza e incolumità?


 

L'analisi delle violenze di matrice politica in questi ultimi anni, fatta qualche giorno fa dal sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano, prendeva le mosse da un'interrogazione inoltrata allo stesso ministero dall'on. Pietro Fontanini (Lega Nord), in seguito agli ennesimi episodi ai danni di sedi del Carroccio, avvenuti il 14 aprile a Trieste e il 25 aprile a Lecco. Ecco il testo presentato dall'on. Fontanini al ministro Pisanu in data 28 aprile 2004.

«Per sapere - premesso che:
già da diversi anni nelle Regioni del Nord si continuano purtroppo a registrare svariati episodi di violenza ai danni di esponenti e sedi del partito Lega Nord; invero, nelle Province di Padova, Venezia, Brescia, Bergamo, Torino e da ultimo Trieste, con l'incendio della sede del partito del 14 aprile 2004, si sono susseguiti aggressioni, incendi, attentati, atti di violenza cieca ed irragionevole che solo per circostanze favorevoli non hanno causato gravi lesioni alle persone, pur determinando ovviamente ingenti danni materiali agli edifici colpiti, oltre che uno stato generalizzato di allarme sociale e di giustificato timore negli stessi esponenti del movimento e nei cittadini;

solo per riassumere i fatti più gravi, si menzionano gli attentati incendiari ai locali delle sezioni provinciali di Brescia e di Torino, nell'agosto del 1996, nel 1997 gli atti vandalici compiuti contro l'abitazione del sindaco leghista di Conegliano, i danneggiamenti alla sede della Lega Nord in Emilia, addirittura le minacce di morte rivolte contro il segretario provinciale di Gorizia, le minacce al seggio di Bolzano, nel 1998 l'incendio doloso che distrugge la sede di San Donà di Piave nel Veneziano, nel 1999 i ripetuti attacchi alla sede di Alessandria, di Lecco, nel 2000 gli attacchi contro le sedi di Brescia e Bergamo, nel 2001 le aggressioni contro militanti segnalate a Rovigo, Bologna e Parma, accompagnate da vari danneggiamenti alle sedi del partito, nell'agosto dello stesso anno la bomba rudimentale che esplode in una sede del Padovano, sempre a Padova nel 2002 le bottiglie incendiarie scagliate contro l'edificio che ospita la sede della Lega Nord, l'allarme bomba per la segreteria nazionale e provinciale di Torino, i volantini minacciosi inviati nella sede del gruppo a Trieste, nel 2003 ulteriori svariati episodi a Mestre, a Bologna, a Reggio Emilia, a Pisa, già nel 2004 altrettanti gravi episodi di violenza e minacce contro esponenti leghisti, militanti e sedi di partito a Cuneo, a Vercelli, a Pistoia, fino all'ennesimo attentato incendiario avvenuto a Trieste il 14 aprile 2004:

quali misure siano state adottate nel periodo temporale che va dal 1996 al 2004 e quali si intendano adottare per tutelare l'incolumità e la sopravvivenza delle sedi della Lega Nord che sono state ripetutamente oggetto di attentati terroristici al fine di permettere il normale svolgimento dell'attività politica del movimento Lega Nord e se il Governo disponga di informazioni circa l'eventuale coinvolgimento nella vicenda descritta di alcuni centri sociali nonché circa l'esistenza di un disegno criminale più organico finalizzato a colpire le strutture periferiche del partito della Lega Nord considerando anche che alcuni giorni fa la sede di Bologna è stata oggetto di un simile attentato


    

 

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