ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su la Padania
(Sezione:      Pag.     )
Venerdì 15 ottobre 2004

 

Si rovescia un barcone con 23 immigrati partito dalla Libia: un uomo è morto e un altro è disperso

 

 Malta, tragedia del mare


 

Nonostante gli accordi internazionali, come la revoca dell’embargo alla Libia, e i pattugliamenti congiunti delle coste da parte dei Paesi Ue, dalle coste nordafricane continuano a partire carrette del mare cariche di disperati. Ed anche se l’assalto dei clandestini si è ridotto drasticamente dopo il giro di vite deciso dal Viminale, nel Canale di Sicilia si registra l’ ennesima tragedia del mare. Un barcone con 23 immigrati, si è rovesciato a 70 miglia a Sud di Malta, poche ore dopo avere mollato gli ormeggi da un porto libico. Un uomo è morto e un altro è disperso. Gli immigrati hanno dichiarato di essere partiti da un porto della Libia. L’extracomunitario disperso sarebbe, quasi certamente annegato subito dopo il rovesciamento del barcone. Il soccorso da parte della motovedetta della Capitaneria di Porto italiana, è avvenuto intorno alle 3 di notte.

Il Guardacoste era impegnato, insieme ad altre unità italiane e maltesi, nell’operazione congiunta di controllo del Canale di Sicilia Nettuno 3, decisa proprio per fronteggiare il fenomeno dell’immigrazione clandestina. I clandestini sono stati accompagnati nel porto de La Valletta da dove sono stati trasferiti nel centro di detenzione di Safi: hanno raccontato essere partiti da un porto Libico. Il naufragio sarebbe avvenuto dopo poche ore di navigazione. Gli immigrati sono rimasti in attesa di aiuto aggrappati al barcone che si era rovesciato. In un primo momento avevano dichiarato di essere palestinesi, nella speranza di ottenere asilo politico; successivamente hanno ammesso di provenire da Egitto e Pakistan. E sempre nel canale di Sicilia si è sfiorata un’altra tragedia. Un barcone con 28 clandestini a bordo è stato soccorso a 70 miglia a sud di Lampedusa da un motopesca della flotta di Mazara del Vallo, l’“Europa I”. Gli immigrati, tra cui una donna, sono stati trasbordati su una motovedetta della Guardia Costiera che li ha trasferiti nel porto dell’isola. Sono adesso nel Centro di prima accoglienza. Da tre giorni non si registravano sbarchi a Lampedusa. Una pausa del grande esodo dal nord Africa.

Proprio ieri al Senato il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, rispondendo ad alcune interpellanze ha detto che dal 2002 gli sbarchi di clandestini sulle coste italiane sono più che dimezzati, passando dai 23.719 di due anni fa ai 10.513 arrivati quest’anno fino al 30 settembre. E questo “nonostante la pressione migratoria sia cresciuta in maniera enorme”. La quasi totalità degli immigrati clandestini, ha sostenuto il sottosegretario, sono sbarcati sulle coste siciliane: ben 10.472 dei 10.513 totali. Il numero è comunque in costante calo: nel 2002 erano infatti 18.225 e nel 2003 sono stati 14.017. Solo 18, invece, gli immigrati arrivati in Puglia (3.372 nel 2002 e 137 nel 2003) e 23 quelli sbarcati sulle coste della Calabria (erano 2.122 nel 2002 e 177 l’anno scorso). Per quanto riguarda Lampedusa il sottosegretario ha detto che dal 29 settembre all’11 ottobre - le due settimane in cui decine di imbarcazioni hanno raggiunto l’isola - sono arrivati 1.787 clandestini dei quali 544 sono stati trasferiti nei centri di accoglienza di Crotone, Caltanisetta e Ragusa mentre 1.243 (1.209 egiziani, 11 marocchini e 23 cittadini del Bangladesh) sono stati identificati, respinti e rimandati in Libia.


    

 

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