ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su La Padania (Sezione:  Pag. ) |
Sabato 23 novembre 2002 |
Nessuna pietà per gli assassini
FIESSO D’ARTICO (VE) - Le indagini sull'omicidio, a Fiesso d’Artico, di Paolo Biasiolo, 57 anni, (i suoi funerali si svolgeranno domani mattina) sono in corso a 360 gradi. Gli uomini del reparto operativo dei Carabinieri di Mestre sono tornati nell’abitazione di Paolo Biasiolo in via Milano 10 per ulteriori esami. Gli interessi degli inquirenti sono legati anche a capire il tessuto sociale dell'area attorno a via Milano. Un'inchiesta, insomma, che cercherà di coinvolgere anche i vicini di casa e tutti coloro che, nelle ore, ma soprattutto nelle giornate precedenti, avrebbero potuto vedere qualcosa di strano. E su questo si sta lavorando alla ricerca di tutti i pezzi del "puzzle" che potrà dare un'idea chiara su quanto è avvenuto all'alba di martedì scorso nella villetta della famiglia Biasiolo. Lo ha ribadito ieri a Treviso Alfredo Mantovano, sottosegretario all’interno con delega alla pubblica sicurezza: «Le indagini sono in corso ad ampio spettro. Gli investigatori sono sul posto, sono arrivati anche da Roma per fornire supporti tecnici più adeguati». Mantovano era a Treviso per un incontro in Prefettura sull' iter di regolarizzazione degli extracomunitari prevista dalla legge Fini-Bossi. Il ministro dell’interno - ha ricordato Mantovano - ha annunciato la firma dell’accordo tra la Regione Veneto e il ministero dell’Interno in tema di sicurezza. «Un accordo che la Regione Veneto ha fortemente voluto - ha spiegato - e rispetto al quale ha il merito di mettere a disposizione risorse e mezzi». Gli effetti - ha sottolineato - saranno quelli di una maggiore razionalizzazione del sistema sicurezza sul territorio e consentirà di dare risposte più pronte. Per il sottosegretario, «la risposta che si può dare alla tragedia che è avvenuta qualche giorno fa in provincia di Venezia è una risposta immediata e repressiva. Bisogna assicurare al più presto gli assassini alla giustizia e fare in modo che dopo essere stati processati, restino in carcere per tutto il tempo meritevole di fronte a fatti così gravi». Pena dura, dunque. Sì, gli autori dell’omicidio di Fiesso D’Artico verranno presi e non usciranno dopo sei mesi, come hanno affermato essi stessi durante la rapina conclusasi tragicamente. Lo ha sottolineato anche il Vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini: «Voglio personalmente, a nome del Governo ma credo a nome davvero di tutti gli italiani garantire che lo Stato farà tutto quello che può fare per individuare e arrestare quegli assassini. Che siano stranieri o italiani non conta assolutamente nulla. Anche per le modalità sono delle bestie. Se verranno presi, e verranno presi, saranno giudicati; se saranno colpevoli saranno condannati; non usciranno dopo sei mesi, non solo per l’efferatezza del crimine, ma perchè è intenzione del Governo fare in modo che la certezza della pena, nel rispetto ovviamente delle leggi vigenti, rappresenti una certezza da offrire ai cittadini».
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