ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su la Padania (Sezione: Pag. ) |
Giovedì 4 luglio 2002 |
"Carretta del mare" diretta in Italia
in avaria al largo delle coste egiziane
Sono ormai 72 ore e non ci sono previsioni su quando finirà la loro odissea: 148 clandestini, partiti dallo Sri Lanka non si sa quanti giorni fa per venire in Italia, a bordo di una delle tante carrette del mare - chiamata Breeze - per il terzo giorno consecutivo rischiano la morte per disidratazione in mezzo al mar Rosso. La loro nave è bloccata senza carburante, con un’avaria al motore senz’acqua e senza cibo qualche centinaio di miglia a sud di Sharm El Sheikh, in Egitto. Della purtroppo non insolita vicenda si è avuta notizia ieri, dopo che un faticoso meccanismo di soccorso è stato avviato dalle autorità egiziane, a conclusione di molte ore di ricerche fino inutili. Senza più possibilità di governare il mercantile e incalzato da proteste e lamenti dei suoi passeggeri assetati e affamati, tre sere fa il comandante ha segnalato via radio la grave situazione. Partito allora un aereo dal Cairo, inviato dal “Red Sea Searchand Rescue Center”, e cerca in varie direzioni nel vasto bacino del Mar Rosso, senza successo. Solo ieri la nave viene localizzata. Il direttore del porto di Hurgada, l’autorità marittima più vicina territorialmente, fa partire da Safaga una pilotina con acqua e viveri, che raggiunge la 'Breezè, e nello stesso tempo invia un fax all’ambasciata cairota dello Sri Lanka. La sede diplomatica, con celerità sorprendente, spedisce un funzionario con una valigetta piena di danaro per pagare rifornimenti di carburante e di viveri, eventuali spese di traino e riparazione. Almeno così viene fatto sapere. Nel frattempo l’ambasciata italiana del Cairo chiede informazioni sulla vicenda e viene informatache la nave «è ancora bloccata lì, nel mar Rosso, e che per adesso non può ripartire». «Finora non ci sono state richieste di interventi italiani da parte delle autorità egiziane», dice l’ambasciatore Mario Sica, ricordando anche le intese tra il governo egiziano e quello italiano, raggiunte durante una recente visita al Cairo del sottosegretario agli interni Alfredo Mantovano, per attivare meccanismi che fermino l’intenso traffico di clandestini, in particolare provenienti dallo Sri Lanka. |
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