ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su GAZZETTA DI PARMA (Sezione: Pag. ) |
Mercoledì 29 ottobre 2003 |
Gli islamici italiani sconfessano Adel Smith che replica invitando Ciampi a rileggersi la Costituzione Crocifisso, al lavoro gli ispettori di Castelli
ROMA - Non si placano le polemiche dopo la sentenza del giudice dell'Aquila Mario Montanaro che ha ordinato la rimozione dei crocifissi in una scuola di Ofena, in Abruzzo. Intanto, ieri, il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, ha firmato il mandato con cui ha dato il via all'inchiesta degli ispettori del dicastero di via Arenula per accertare i termini esatti della questione e la possibilità di eventuali successivi provvedimenti disciplinari nei confronti del giovane magistrato che ha scatenato la bagarre. Si sono mossi anche i consiglieri laici della Cdl nel Csm che chiederanno al Comitato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura l'apertura di un fascicolo sul giudice Montanaro. Da parte sua Dario Visconti, l'avvocato di Adel Smith, dopo aver appreso che, nonostante la notifica del provvedimento, il crocifisso era ancora appeso alla parete della scuola, ha annunciato che un ufficiale giudiziario oggi farà eseguire l'ordinanza. Un'ordinanza che continua a far discutere. Moltissime anche ieri le prese di posizione. «La Croce non ce la faremo togliere», ha titolato ieri l'Osservatore Romano che ha pubblicato numerose testimonianze di «sbigottimento, indignazione, sofferenza». Per la Comunità religiosa islamica italiana non è ammissibile «scagliarsi contro i simboli di una specifica religione», tanto più che la figura di Cristo è «venerata e riconosciuta pienamente anche nell'Islam» mentre la croce è «simbolo universale presente in tutte le religioni». Amos Luzzatto, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, interviene nel dibattito sul crocifisso affermando che «si tratta di accettare il principio che i luoghi pubblici, aperti di diritto a tutti coloro che sono di fatto cittadini di questo Paese, devono essere paritariamente pubblici, per maggioranza e minoranza». Il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano ha parlato di «pagina oscura che la stessa autorità giudiziaria supererà nei successivi gradi di giudizio». Il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino ha espresso la preoccupazione che queste polemiche («culturalmente sorpassate») inaspriscano i rapporti tra le diverse fedi e della stessa idea è il sindaco di Roma Walter Veltroni secondo il quale il problema posto ha già inasprito il contrasto tra comunità religiose. A livello locale sono state avviate diverse iniziative pro-crocifisso: da quella del sindaco di Caravaggio (Bergamo) che ha fatto sistemare all'entrata dell'anagrafe comunale un crocifisso ligneo di circa 2 metri d'altezza all'ordine di servizio firmato dal sindaco di Pacentro (Aq) in cui invita la polizia municipale a controllare tutti gli edifici e gli uffici di competenza del Comune, scuole comprese, per vedere se sul muro di tutte le stanze c'è il crocifisso. Né i fatti né le parole sembrano comunque aver incrinato lo spirito provocatorio di Adel Smith che ieri prima ha invitato il presidente Ciampi a leggersi bene la Costituzione e poi ha osservato, citando il Pontefice Luciani, che «il crocifisso non è un segno di amore, ma di morte e di sangue».
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