ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su Il Piccolo di Trieste | Venerdì 10 maggio 2002 |
Elvio Sarrocco
I giudici: pressioni del governo
ROMA - Il governo conferma il suo sostegno ai poliziotti coinvolti nei disordini con i no-global e arrestati a Napoli, ma nello stesso tempo esprime fiducia nella magistratura. La polemica comunque non si placa mentre l’Anm, l’Associazione nazionale magistrati, reagisce con forza all’inchiesta amministrativa sulla Procura di Napoli annunciata dallo stesso ministro della Giustizia Castelli. È una iniziativa «inopportuna», ha affermato il segretario dell’Anm Lucio Aschettino auspicando che tutti abbassino i toni per evitare che aumenti lo «sconcerto» tra i magistrati perché la decisione di Castelli potrebbe essere interpretata come un tentativo di far sentire «il peso del governo» sulla vicenda napoletana. Dei poliziotti arrestati a Napoli per presunte violenze sui manifestanti si è parlato ieri al Senato dove il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano (Alleanza nazionale) ha risposto alle interrogazioni presentate. In questa vicenda, ha precisato Mantovano, «il governo in carica si trova in una formale e sostanziale situazione di terzietà» perché gli episodi addebitati si sono verificati qualdo era al governo il centrosinistra. Il governo in carica, comunque, ha affermato il sottosegretario, confida nella «professionalità» e nella «capacità» della magistratura e auspica «la repressione di ogni comportamento illecito che sia stato eventualmente posto in essere da appartenenti alle forze di polizia, ove vi siano inoppugnabili elementi probatori». Il governo, ha detto ancora Mantovano, «sostiene ed è vicino alle forze di polizia nel loro difficilissimo lavoro e si impegna a tutelare tutti gli agenti di polizia inevitabilmente esposti a ritorsioni e a tentativi di demonizzazione strumentali a visioni ideologiche o a strategie difensive». Il sottosegretario di An ha anche sottolineato polemicamente che i provvedimenti di custodia cautelare nei confronti dei poliziotti hanno goduto di una sorta di «corsia preferenziale». Sono stati infatti decisi rapidamente mentre alla Procura della Repubblica di Napoli risultano giacere ben 41 richieste di arresto riguardati reati di mafia ed anche omicidi. Rispondendo a un’altra interrogazione, Mantovano ha infine precisato che il governo non conosce il contenuto del colloquio telefonico tra il vice premier Fini ed il procuratore capo di Napoli Cordova perché si è trattato di una conversazione privata. L’Ulivo ovviamente non ha condiviso le affermazioni del sottosegretario. Altro che «terzietà», ha commentato il capogruppo dei Ds Gavino Angius che accusa il governo di sfruttare la vicenda napoletana per colpire l’indipendenza della magistratura. Per il deputato di Forza Italia Carlo Taormina, invece, esiste un progetto delle «toghe rosse» napoletane per ottenere dal Consiglio superiore della magistratura la sostituzione del procuratore capo Agostino Cordova con Giancarlo Caselli.
|
vedi i precedenti interventi |