ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL PICCOLO DI TRIESTE Martedì 19 febbraio 2002



Oggi al Senato si discute il disegno di legge. Fini esclude una sanatoria ma il sottosegretario Mantovano chiede di innalzare la quota di ingressi

 

«Al Sud servono più lavoratori extracomunitari»


 

ROMA - Sanatoria? «Non si ne parla». Vuol fugare ogni dubbio Gianfranco Fini. Oggi il provvedimento sull’immigrazione, quello varato dal governo nelle scorse settimane, approda nell’aula del Senato e il vicepremier tiene a precisare che non conterrà nuove sanatorie per gli immigrati clandestini. "La legge ha due caratteristiche - spiega Fini che insieme a Bossi è stato firmatario del disegno di legge - entreranno in Italia solo gli immigrati che avranno un lavoro e sarà possibile espellere gli immigrati clandestini». Tuttavia il vicepremier, ritiene che «per le collaboratrici domestiche è lecito un trattamento di accoglienza».

E dal salotto di Porta a porta annuncia che una sanatoria sulle colf è possibile. «Abbiamo deciso di farla - spiega - perchè ci sono tante donne anziane che ne hanno assolutamente bisogno». Tuttavia qualche crepa si apre anche in An, dove pure si è tetragoni nella difesa di un provvedimento di cui Fini è fra l'altro il secondo firmatario. Le pressioni da parte del mondo della produzione affinché soprattutto le quote per l'anno in corso (fissate dal governo in circa 30 mila ingressi di unità di forza lavoro) vengano allargate, provocano forti distinguo nel Polo. E anche il sottosegretario all'interno Alfredo Mantovano, ritiene che le quote vadano riviste. Manca manodopera, al Nord ma soprattutto nel Sud la cui agricoltura fra un po' affronterà il periodo più impegnativo dell'anno.

È Mantovano a chiedere e sollecitare al governo un aumento della quota di immigrati per le regioni meridionali. «Spero - dice il sottosegretario - che, come si è passati da una quota complessiva nazionale di 13.000 immigrati stagionali a 33.000 in virtù di una serie di sollecitazioni che sono giunte, ci possa essere un ripensamento anche per le regioni meridionali».

Il raffronto dei dati sull'immigrazione tra il primo ed il secondo semestre del 2001 indicano con chiarezza un incremento dei rimpatri ed un aumento degli sbarchi in Sicilia (+ 135,4%) e Calabria (+282,8%) e una diminzione di quelli sulle coste pugliesi ( - 44,7%). I dati sottolineano un netto incremento degli stranieri effettivamente allontani dal territorio nazionale nella seconda metà del 2001: si è, infatti, passati da 33.361 a 42.087. ssa essere un ripensamento anche per le regioni meridionali».

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