ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Il Piccolo di Trieste e il Tempo Mercoledì 22 maggio 2002

Antonio Pennacchioni


MEDIO ORIENTE Nel nostro Paese arrivano un miliziano pericoloso, uno cosiddetto «intermedio», e un terzo considerato inoffensivo

 

Palestinesi: in Italia come pentiti per un anno
Il Consiglio dei ministri ha varato il provvedimento che regola la permanenza dei tre «esuli»


ROMA - Via libera del Consiglio dei Ministri al decreto legge che regolerà la permanenza in Italia dei tre palestinesi espulsi da Israele che saranno oggi in Italia. Il provvedimento, suddiviso in quattro articoli, stabilisce norme precise per l'accoglienza dei militanti che si erano rifugiati nella chiesa della Natività di Betlemme accogliendo l'accordo raggiunto in sede europea. «La permanenza per un tempo massimo di 12 mesi è stata autorizzato in base alla richiesta di accoglienza» ha annunciato il ministro degli Interni Claudio Scajola al termine della riunione straordinaria convocata per le 18 di ieri a palazzo Chigi. L'intera operazione costerà 600 mila euro la cui copertura sarà garantita dal fondo di riserva per le spese impreviste.

Il testo fissa alcuni principi inderogabili. I palestinesi «potranno lasciare il territorio nazionale in qualunque momento, qualora ne sussitano i presupposti, senza che ciò costituisca motivo per ritornarvi» ha spiegato Scajola. Ma l'abbandono volontario della struttura di protezione verrà considerato come «una rinuncia dell'accoglienza». Lo status giuridico sarà simile a quello dei pentiti ha confermato il sottosegretario Alfredo Mantovano. All'arrivo in Italia ai tre militanti verrà sottoposto un contratto con condizioni precise e sarà fornita loro una nuova identità per motivi di sicurezza. Saranno liberi ma soggetti ad un regime di protezione molto severa. Ogni spostamento sul territorio nazionale - il permesso di soggiorno esclude il transito nei Paesi dell'area Schengen - e qualsiasi contatto con l'esterno dovrà essere autorizzato dalle autorità. È prevista, comunque, la possibilità di studiare o di imparare un lavoro. «Lo status di vigilanza attiva è giusto» commenta il senatore a vita Giulio Andreotti. Che si interroga, però, su quali criteri siano stati impiegati per stabilire il grado di una presunta pericolosità.

Secondo indiscrezioni l'Italia avrebbe attinto un elemento ciascuno dai tre gruppi in cui sono stati suddivisi i 13 (pericolosi, intermedi, inoffensivi). Scartate località balneari, comunità di accoglienza e conventi, i vertici dell'antiterrorismo sono orientati ad ospitare i tre personaggi in una struttura protetta della polizia almeno per la prima fase del soggiorno. Probabilmente si tratterà di un appartamento inserito in un complesso - caserma, centro di addestramento, scuola - sorvegliato 24 ore su 24.

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