ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Il Piccolo di Trieste
(Sezione:     Pag.     )
Sabato 30 novembre 2002



Accolte dal Consiglio dei ministri anche le richieste di Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia Romagna. Vertice in Prefettura a Pordenone

In Friuli Venezia Giulia danni «incalcolabili»
Il governo riconosce alla Regione lo stato di emergenza. Il Noncello rientra nell’alveo e si evidenzia il disastro


 

ROMA - Il Consiglio dei ministri ha approvato la dichiarazione dello stato di emergenza per le regioni colpite dal maltempo in questi giorni, accogliendo così la proposta avanzata dal Friuli Venezia Giulia, da Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia Romagna. Il Friuli Venezia Giulia, e in particolare il Pordenonese, è stato indicato dalla Cia, la Confederazione italiana dell’agricoltura, come quella che ha subìto i maggiori danni in Italia nelle attività dei campi (ne riferiamo a parte). I danni nella loro globalità non sono stati invece ancora quantificati e le prime stime parlano addirittura di «danni incalcolabili». Se quelli indicati da una prima stima della Cia si aggirano sui 100 milioni di euro, quelli civili (case allagate, vetture distrutte, oggetti persi, attività produttive compromesse, esercizi pubblici messi k.o.) arrivano a cifre a nove zeri, ma di euro, non di vecchie lire. Il sindaco di Pordenone Bolzanello ha parlato ieri di quasi mille abitazioni rimaste in balia della marea di acqua e fango esondata dai fiumi della zona. Di fronte a queste stime, i 20 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione sono un palliativo nella cura del male che ha colpito una parte del territorio. Resta ancora da fare un inventario più preciso.

Ieri alla Prefettura di Pordenone si è svolto un vertice per parlare degli effetti provocati dal disastroso alluvione. Il governo era rappresentato dai sottosegretari agli Interni Alfredo Mantovano e all'Economia Mario Contento, che assieme ai rappresentanti delle istituzioni e i sindaci dei comuni colpiti hanno analizzato la situazione. Entro dicembre - ha annunciato Contento - sarà costituita, dopo il placet di Palazzo Chigi, la società per la cartolarizzazione, cioè la vendita di beni regionali, una manovra che dovrebbe consentire di reperire quei 20 milioni di euro stanziati per le zone alluvionate. Allo studio del Governo anche gli strumenti per alleviare la pressione fiscale nei confronti di imprenditori e cittadini investiti dall'evento.

Oggi il sottosegretario all'economia Contento e l'assessore regionale al commercio Sergio Dressi incontreranno l'Ascom di Pordenone e la Confesercenti per esaminare possibili interventi a favore delle categorie commerciali danneggiate dall'alluvione.
La situazione in tutta la provincia di Pordenone è comunque oramai sotto controllo e il fiume Noncello è rientrato negli argini. Ora si ripuliscono le strade e si ripristina la segnaletica. Ieri sono state riaperte le scuole. Agibile anche il Tribunale. Le squadre sono all'opera per ripristinare luce, acqua, gas, telefono, servizi che hanno ripreso a funzionare. Sempre allertati Vigili del Fuoco, Protezione Civile e personale del Comune di Pordenone. A questi si è anche aggiunta la Croce Rossa con 37 volontari e con una centrale operativa 24 ore su 24.

Per venire incontro alle aziende ed alle persone che hanno subito disastri la Crup (la Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone) ha stanziato 10 milioni di euro.
La gente non ne può però più, ogni volta perde tutto e ricomincia da capo. Negli ultimi due anni i fiumi sono esondati ben 5 volte. «Ora è il momento di rimboccarsi le maniche, non quello per le recriminazioni», dice il sindaco ma punta il dito contro i due invasi privati utilizzati a Pordenone per la produzione di energia elettrica che «sono la causa - dice - insieme ad eventi atmosferici di portata eccezionale, di queste frequenti alluvioni». «Il lago di Barcis che fa capo all'Enel e il lago di Redona che fa capo alla Caffaro, sono tenuti sempre al massimo della capienza d'acqua».


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