ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Nuovo Quotidiano di Puglia
(Sezione:  ATTUALITA'  Pag.    3)
Giovedì 14 ottobre 2004

di Giuseppe Argo

Il vicepresidente del Consiglio Fini comunica che nella casa delle libertà è stato raggiiunto un accordo sul federalismo fiscale

 

 Il decreto 56 si cambia: la Puglia ce lìha fatta

Ma Fitto non molla l araccolta delle firme


 

Il decreto 56 sul federalismo fiscale sarà modificato. Lo afferma il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini, che aggiunge come tale necessità sia stata ribadita del premier Berlusconi e condivisa dal ministro delle Riforme Calderoli. «Berlusconi - spiega Fini - ha ribadito la necessità di modificare il decreto 56 per evitare effetti distorsivi soprattutto per le regioni del Mezzogiorno. Una necessità, questa, condivisa da Calderoli». La modifica del decreto 56, emanata dal Governo D'Alema ma attuato da Berlusconi, sarà attuata con coinvolgimento delle Regioni e del ministro dell'economia: «Nessuno potrà dire - conclude Fini - che il nostro federalismo non è solidale»

Ma il governatore pugliese, Raffaele Fitto, le parole non bastano, anche quando provengono dalla sua maggioranza e va avanti con la sua petizione. «Ritengo che oggi tutte le Regioni del Sud siano consapevoli della gravità e del rischio che questo provvedimento crea nei confronti del Mezzogiorno», così il presidente della Regione del Sud siano consapevoli della gravità e del rischio che questo provvedimento crea nei confronti del Mezzogiorno», così il presidente della Regione Puglia ha ribadito ieri la sua posizione nei confronti del decreto 56 sul federalismo fiscale, aprendo ufficialmente a Bari, in via Sparano, la raccolta di firme per la petizione che lui stesso ha promosso con lo scopo di revocare il provvedimento.

Fitto, che ha avuto parole polemiche nei confronti del presidente dei Ds, Massimo D'ALema, e ha criticato la posizione dei diessini pugliesi, ha avvertito: «Si tratta di un decreto che, se attuato, porterà ad una perdita per la Puglia, fino al 2013, di 600 milioni di euro».. «Mi farebbe molto piacere che l'on. D'Alema, insieme al suo gruppo ristretto di amici dei Ds, firmasse la petizione: sarebbe un bel segnale», ha aggiunto Fitto, «ho ascoltato dichiarazioni molto nervose dell'on. D'Alema, sull'argomento. Ha detto che mi farà pagare una a una queste mie posizioni. Devo dire che, per quanto mi riguarda, non voglio pagare nulla a nessuno, devo solo confrontarmi nel merito del decreto 56». «Quindi colgo l'occasione anche per ribadire all' on. D'Alema tutte le critiche da me mosse sul decreto 56 e per invitarlo ad essere più tranquillo, meno nervoso: confrontiamoci serenamente, senza respirare un'aria di nervosismo». «Capisco - ha proseguito ironicamente - l'solamento nel quale si sono cacciati i Ds, ma mi sembra un pò troppo usare certi termini o assumere certi attegiamenti, così come ha fatto D'Alema».

Il presidente della Regione Puglia, che per primo ha promosso la battaglia contro l'attuazione del decreto, ritenuto iniquo per le Regioni del Sud, ha ribadito il proprio apprezzamento per il metodo indicato dal vicepremier, il quale ha proposto un tavolo di confronto con le Regioni per stabilire le modifiche da apportare al decreto. Una strada questa questa che - come riferito dallo stesso Fini - è condivisa dal presidente del consiglio,Silvio Berlusconi.

«Prendo atto - ha detto Fitto, parlando con i giornalisti accanto al panchetto - di una consapevolezza da parte del governo su questo tema. La raccolta delle firme va però avanti, la nostra posizione permane, e il ricorso è fissato per il 10 novembre. Noi ci auguriamo che prima di quella data vi possa esssere una modifica al decreto 56 e quindi una sospensione degli effetti del nostro ricorso e della eventuale raccolta delle firme».

Per quanto riguarda la posizione dei diessini, Fitto ha sottolineato che «sono gli unici a non firmare». «Alla fine - ha detto - rischiamo di avere in Puglia la firma di tutti su questa petizione, forze politiche, organizzazioni di categoria, da parte di chiunque condivida questa battaglia, cioè l'intero sistema regionale pugliese, tranne che di alcuni esponenti dei Ds, i quali, devo dire, stanno seguendo su una posizione assurda l'on. D'Alema»

Due sono i criteri contenuti nel decreto 56 ch e, secondo Fitto, se modificati, potrebbero cambiare le carte in tavola: la dimensione geografica e il fabbisogno sanitario. «Già intervenendo sull'attuazione di questi due criteri - ha affermato - il decreto assumerebbe un volto completamente differente, verrebbero fuori dei numeri sostanzialmente opposti rispetto a quelli di cui oggi si discute».

Il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, coordinatore di An in Puglia, ha espresso «viva soddisfazione per le dichiarazioni del presidente di An Gianfranco Fini, il quale ha sottolineato la raggiunta intesa politica del governo per la modifica del decreto 56 sul federalismo fiscale, in particolare la parte che determinerebbe danni al Mezzogiorno. Alleanza nazionale in Puglia sta presentando in tutti i Consigli provinciali e comunali un ordine del giorno finalizzato alla revisione della disciplina posta dal decreto 56 e dalle relative norme attuative del governo Berlusconi. L'accordo tra i vertici del governo della Casa delle Libertà - ha aggiunto MAntovano - corona gli sforzi di sensibilizzazione profusi dal presidente Fitto e da An in Puglia». Anche il presidente proviciale di An di Lecce, Saverio Congedo, consigliere regionale, ha espresso «profonda soddisfzione per l'importantissimo risultato conseguito nel recente incontro dei leaders della Casa delle libertà sul decreto 56, assurtdamnte penalizzante nei conffronti del Sud ed in particolare della Puglia, del presidente Fitto e della destra pugliese - ha aggiunto COngedo . che ne conferma il pieno titolo a continuare a governare una regione che altri avevano vergognosamente punito».


    

 

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