ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su Il Quotidiano di Calabria
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Mercoledì 28 Aprile 2004

 

Per Enrico Letta della Margherita è sbagliata la scelta ripetuta dal ministro Maroni di disinteressarsi della vertenza in atto

 

 Il governo difende la polizia ma le opposizioni sono critiche


 

ROMA - Il Governo ha difeso nell'Aula della Camera la scelta di intervenire anche con la forza per difendere i diritti di chi decide di lavorare nella fabbrica Fiat di Melfi assediata dai manifestanti della Fiom.

E ha ribadito la perfetta legittimita' e la grande responsabilita' messa in mostra l'altro ieri dalle forze di polizia in occasione degli scontri con gli operarai in lotta. Una posizione duramente criticata dalle opposizioni, specie sinistra Ds e Rifondazione, mentre dalla Margherita sono arrivate critiche alla decisione, ripetuta ieri dal ministro Maroni, di non intervenire nella trattativa.

A illustrare la posizione del Governo e' stato ieri il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano che ha spiegato che "la rimozione dei posti di blocco a Melfi sara' ripetuta ogni qual volta si rendera' necessaria". Una eventualita' che la schiarita di ieri si spera pero' possa essere scongiurata.

Ma per Mantovano resta il fatto che il Governo "continuera' a opporsi alla pretesa di far accedere i lavoratori allo stabilimento passando attraverso due ali di scioperanti. Una pretesa inammissibile - ha spiegato Mantovano - per il suo contenuto oggettivamente intimidatorio nei confronti di coloro che scelgono di svolgere la loro attivita' lavorativa e per il pericolo per l'ordine pubblico". In piu' il sottosegretario ha ribadito l'equilibrio tenuto dalle forze dell'ordine "che si sono preoccupate di garantire da un lato il diritto degli scioperanti a non svolgere attivita' lavorativa e a manifestare le loro opinioni ma, dall'altro, il diritto dei lavoratori che non condividono lo sciopero a recarsi liberamente in fabbrica". La speranza a questo punto per Mantovano e' che "provocatori e violenti vengano isolati da chi ha a cuore la positiva soluzione della vicenda".

Una posizione duramente contestata dal vicepresidente del Senato il diessino Cesare Salvi che ha definito "scandalosa la scelta di usare la forza", mentre sul piano della trattativa e' il responsabile economico della Margherita Enrico Letta a criticare la scelta del disimpegno. "Il Governo non puo' disinteressarsi della vertenza e su questo sono d'accordo con Pezzotta". A difendere pienamente le ragioni dei lavoratori della Fiom e' stato invece il leader di Rifondazione Fausto Bertinotti secondo cui "e' assurdo rispondere a manganellate contro chi chiede semplicemente di avere uguali condizioni di lavoro a Melfi come a Torino".


    

 

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